“Nella circostanza – si legge nella nota – il Procuratore della Repubblica ha reso noto che, a seguito della denuncia del sindaco Sorbo, è stato aperto un ulteriore procedimento penale ed è stato individuato un laboratorio di analisi di sicura affidabilità, al quale verrà conferito l’incarico di accertare lo stato di inquinamento ambientale attraverso apposite approfondite analisi sia sull’aria che sul suolo”. La prima inchiesta fu aperta dopo la denuncia del sindaco Sorbo per la comparsa di liquami nell’area di Masseria Lucenteforte.
“La Regione Molise ha mantenuto gli impegni presi, dando seguito all’unico comportamento che la legge consentiva di avere nella vicenda in questione”. È l’incipit della nota della segreteria dell’assessore alle Politiche agricole e alla Tutela dell’Ambiente, Vittorino Facciolla (foto), in replica alla nota diramata dalla Prefettura di Isernia riguardante la questione dell’inquinamento ambientale nella piana di Venafro.
“Nell’immediatezza dei fatti, nella seduta del Consiglio regionale del 6 giugno 2017 – si prosegue nella nota – veniva approvato all’unanimità un Ordine del giorno che impegnava il presidente della Giunta e tutto il governo regionale a “porre in essere un idoneo Piano di azione nel quale prevedere gli interventi da attuare a breve termine al fine di monitorare il livello degli inquinanti”.
“Veniva affidato al Prefetto di Isernia il coordinamento del Piano – si sottolinea nella nota – ma il Prefetto non accettava l’incarico”. Il 4 ottobre scorso al Ministero dell’Ambiente si è tenuta una specifica riunione alla quale erano presenti, tra gli altri, oltre ai rappresentanti della Regione Molise, quelli del Ministero, il sindaco di Venafro, Sorbo, e il Prefetto di Isernia, Guida.
“In quella circostanza – si spiega nella nota – il Ministero ha condiviso in ogni suo aspetto la valutazione tecnico-giuridica effettuata dalla Regione, approvando le scelte compiute, alla presenza dello stesso Prefetto Guida. In quella sede è stata quindi ribadita la correttezza della procedura adottata dalla Regione Molise e pertanto nessun addebito può essere ora mosso alla Regione per quanto di competenza in merito alla vicenda di cui trattasi”.
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