Isernia, Blocco Studentesco boccia l’agenzia ONU per i rifugiati

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ISERNIA – “Cerco la patria Italia, e la culla della mia razza | discesa dal sommo Giove. Virgilio non va manipolato, Enea non era un rifugiato”. Sono queste le parole dello striscione affisso nella notte in decine di città italiane dai militanti del fulmine cerchiato, che così vogliono rispondere alla bufala immigrazionista che vuole rendere Enea un profugo del terzo millennio.

“Le parole di Virgilio – inizia la nota di Ares Prehm, responsabile nazionale del Blocco Studentesco – messe nere su bianco nell’Eneide sono la risposta più efficace contro chi vorrebbe manipolare la cultura a scopo propagandistico. L’UNHCR, l’agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite, ha dato recentemente alle stampe un libro destinato alla celebre collana per bambini ‘Il battello a vapore’, il cui scopo dichiarato è quello di rendere figure del passato alfieri dell’odierna immigrazione”.

“Un tentativo maldestro – continua la nota – volta a rendere l’eroe classico una sorta di profugo turco che accidentalmente sbarca nel Lazio e, invece di trovare una popolazione che lo combatte (i Latini di Re Turno), viene ospitato come un immigrato e magari accolto da una cooperativa dell’epoca che lo sfrutterà per lavorare quei campi ‘che i Latini non vogliono più coltivare’. Una visione falsata ed ideologica che ignora la bellezza stessa del poema, il quale non narra di un casuale viaggio verso una terra straniera, ma di un ritorno alle origini della stirpe troiana. Enea, di fatto, non è nemmeno fuggito dalla guerra, ma raccoglie la missione di ri-fondare una civiltà proprio lì dove aveva avuto origine. Pertanto i profughi non sono come Enea, non sono venuti a rifondare la civiltà, ma semmai sono venuti qui per dimenticare la loro”.

“La sovranità di una Nazione – conclude la nota – passa anche dall’educazione. Esortiamo questo Governo, sedicente sovranista, ad impedire che le chiavi della cultura e dell’istruzione siano lasciate in mano ad agenzie sovranazionali che hanno tra i principali finanziatori figure come quelle di Soros. Fatti, non parole, servono a difendere la scuola dagli attacchi di questa vera e propria Medusa, formata da speculatori, globalisti e professori annoiati, che con i suoi tentacoli cerca di pietrificare i cervelli degli studenti italiani”.