“Come di consueto abbiamo depositato un mazzo di fiori per ricordare le centinaia di vittime causate dei bombardamenti alleati, iniziati il 10 settembre del 1943 e continuati a fasi alterne fino al mese di ottobre. Un bombardamento che dimostrò la totale assenza di scrupoli da parte degli statunitensi nel condurre attacchi aerei sul suolo di una nazione che aveva formalmente sottoscritto un armistizio, ignorando di fatto la sorte che l’azione militare avrebbe riservato alle migliaia di civili coinvolti. Nonostante il dispiego di mezzi, gli Alleati non riuscirono a colpire le vie di comunicazione che sarebbero dovute essere il vero obiettivo militare, ovvero il ponte Cardarelli e il viadotto Santo Spirito, distrutti in seguito dai tedeschi in ritirata. Venne colpito invece il cuore della città, provocando centinaia di vittime ed ingenti devastazioni. Non fu questa poi l’ultima volta in cui gli americani colpirono Isernia. Gli americani tornarono l’11, il 12 e il 16 settembre, sganciando bombe su di una città ormai evacuata ed in macerie”.
“Oggi, a 74 anni dal bombardamento, è un dovere etico per noi ricordare questi eventi che hanno segnato la storia del nostro popolo e del nostro territorio perché, come scriveva il filosofo Giovanni Gentile, «un popolo è nazione non in quanto ha una storia, che sia il suo passato materialmente accertato, ma in quanto sente la sua storia»”.
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