Appare evidente che il Comune non avrebbe potuto materialmente applicare le previsioni della Carta dei Servizi alla fatturazione 2014-17, sulla quale già gravava l’obbligo di recuperare il ritardo di fatturazione, né vi era obbligato. Tra l’altro si prevede che l’applicazione integrale della regolamentazione Arera comporterà sia la riduzione del numero di rate fino ad ora utilizzato sia l’aumento sostanziale della tariffa, per via dell’applicazione del così detto “metodo normalizzato” che avrebbero ulteriormente aggravato l’onere per i cittadini.
Sembra pertanto paradossale quanto letto in recenti articoli di stampa riguardo alla legittimità della fatturazione o all’applicazione di penali per le stesse, sia perché la Carta dei Servizi non può stabilire regole per le fatturazioni pregresse e sia perché le fatture emesse hanno una scadenza precedente all’entrata in vigore della Delibera Arera relativa ai termini di prescrizione della fatturazione.
Il Comune di Isernia è tra i primi Comuni in Molise ad aver sostanzialmente avviato la messa a regime rispetto alla regolamentazione Arera, attraverso l’adozione di una prima Carta dei Servizi, lo studio per l’aggiornamento del Regolamento Idrico, la raccolta dei dati per l’applicazione della tariffa secondo il nuovo metodo normalizzato e l’avvio della foto-lettura e della geo-referenziazione della rete. Tale ammodernamento non poteva che essere gestito secondo un processo di transizione finalizzato a recuperare il ritardo ereditato e a mediare la maggiore gravosità della nuova regolamentazione.
Le dichiarazioni a mezzo stampa che stanno circolando negli ultimi giorni sono basate sulla lettura a senso unico di singole norme, senza valutare il complessivo quadro normativo e i tempi della normativa stessa, con l’effetto di creare confusione nell’utenza e mettendo così a rischio le entrate del Comune che sono in parte destinate proprio alla tutela dei soggetti più deboli.
Infine, l’applicazione letterale e acritica delle norme richiamate nei citati articoli di stampa avrebbe comportato la necessità di fatturare contemporaneamente sia gli anni pregressi sia il 2018-19, con una tariffa più alta e con enormi oneri a carico di tutti gli utenti, e in particolare di quelli meno abbienti.
Resta, comunque, il fatto che la Legge di stabilità 2018 rinvia a una delibera che l’Arera ha adottato soltanto il 17 dicembre 2019, con decorrenza 01 gennaio 2020, cioè oltre la data di emissione del ruolo idrico 2016-17″.
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