ISERNIA – Nel corso di una operazione predisposta dai Carabinieri in varie zone della provincia di Isernia, in particolare per contrastare il fenomeno dei reati predatori, che creano maggiore allarme nella popolazione, otto persone sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria per reati che vanno dal furto aggravato alle minacce, dalla mancata esecuzione dolosa di provvedimenti emessi dal giudice alla omessa custodia di armi.
A Colli al Volturno, i militari della locale Stazione, hanno denunciato un 54enne di Galluccio, in provincia di Caserta, con a carico precedenti di reato contro il patrimonio e la persona, nonché di una truffa aggravata commessa a Piedimonte Matese, dove aveva pagato con assegni a vuoto, materiale e attrezzi agricoli acquistati da un commerciante del luogo, rendendosi responsabile in quest’ultima circostanza del furto di alcuni attrezzi agricoli asportati dall’interno di un esercizio commerciale. La refurtiva è stata recuperata e restituita al legittimo proprietario.
A Venafro, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della locale Compagnia, hanno invece denunciato due 20enni del luogo, poiché ritenuti responsabili del furto avvenuto all’interno di un esercizio pubblico, dove hanno asportato una somma di denaro contante pari a circa millecinquecento euro, custodita all’interno di un cassetto del bancone. A Monteroduni, i militari della locale Stazione, hanno denunciato uno straniero, 25enne di origine nordafricana, per minacce nei confronti di un commerciante del luogo, mentre a Castel San Vincenzo, i militari della locale Stazione, hanno denunciato un 40enne, commerciante di Isernia, per mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice, in quanto ometteva di custodire materiali sottoposti a pignoramento a seguito di un decreto del Tribunale civile, e affidatigli in custodia giudiziaria.
Infine tra Colli al Volturno e Montaquila, i militari delle locali Stazioni, hanno denunciato un 50enne di Sant’Antimo, in provincia di Napoli, un 65enne di Scapoli ed un 60enne di Colli al Volturno, tutti resisi responsabili di omessa custodia di armi. Nel corso di un controllo sulle armi legalmente detenute dai tre, è emerso che i primi due titolari di fucili calibro 12 e il terzo titolare di una pistola semiautomatica, omettevano di attuare idonee misure di sicurezza per la custodia dell’arma, tenendole alla portata di tutti, bambini compresi.
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