L’indagine è partita nell’agosto 2015, quando un uomo, residente in Regione, stanco delle continue richieste di denaro fatte dall’odierno arrestato, a fronte di un debito contratto con lo stesso, ha trovato il coraggio di denunciare i fatti ai militari. Da lì è quindi partita una lunga e complessa attività di indagine supportata da attività tecniche di intercettazioni telefoniche ed ambientali, all’interno dell’abitazione dell’ aguzzino, ove era solito ricevere i malcapitati, che ha permesso di individuare anche altre vittime. Queste ultime, è stato accertato, erano costrette a versare tassi interesse del 20 % mensile pari al 90% su base annua.
Durante la perquisizione dell’abitazione dell’arrestato sono stati rinvenuti e posti sotto sequestro numerosi titoli cambiari e assegni di conto corrente, alcuni dei quali da compilare, per un importo totale di circa 50.000,00 euro.
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