CAMPOBASSO – Così come al femminile, anche al maschile il secondo termine del binomio delle finaliste all’AeQuilibrium Cup Trofeo delle Regioni 2023 ospitato in Molise conquista il titolo al termine di una gara particolarmente intensa che fa risaltare le qualità di una squadra capace di dare il tutto per tutto dopo aver perso il primo parziale contro un Veneto con tanti elementi con sangue pallavolistico nelle vene (Argilagos è il secondo figlio di quell’Alexeis in forza anche alla Fenice Isernia) o legami di fratellanza forte, Porro è il terzo rampollo di una dinastia ligure di rilievo sotto rete, il tutto impregnato in un modulo il 4-2 di sapore cubano che ha dato una nuova via al volley dell’estrema fisicità.
Nel novero del match disputato sul parquet del PalaUnimol, l’avvio è equilibrato con la Lombardia che ha comunque l’inerzia dalla sua, anche se, sul turno al servizio di Argilagos, i veneti vanno sul 7-5 prima e quindi sull’11-7. Sotto 12-8 il tecnico lombardo Morato decide di spendere il primo dei suoi due time-out. Il Veneto, con il muro di Benacchio, costringe il team padano ad esaurire le sospensioni sul 16-9. I veneti vanno sul 22-15 con Bertoncello, ma Piva è un pilone a muro riportando i suoi sino al meno tre (23-20), ma è il Veneto a sprintare al meglio per il 25-22.
Nel secondo set a partire meglio è la Lombardia (0-3), che mantiene l’inerzia (4-6), ma, complice una serie di errori a rete (nello specifico invasioni), ma riesce a non scomporsi a tenere la testa avanti sul 16-13 ed aumenta il vantaggio sino al 21-16. Il finale è all’insegna di qualche errore di troppo, su entrambi i fronti con il Veneto che si riporta sotto (20-23), ma la Lombardia impatta (21-25).
Nel terzo parziale a partire meglio è il Veneto che va 7-3. La Lombardia però non si scompone e risponde colpo su colpo, costringendo il coach veneto Sabbadin a chiamare time-out sul 12-10, dopo che una sospensione chiamata dal suo collega Morato aveva fruttato un parziale di 3-0 per i lombardi. Si arriva alla parità a 21. Si prosegue così all’insegna della tensione assoluta per un set che consuma il suo epilogo ai vantaggi coi veneti che hanno due set point, sventati in primo tempo dai lombardi che si aggiudicano il parziale 28-26.
Nel quarto set la Lombardia parte forte e va a prendersi quattro punti di margine sul 7-11. Il margine sale con forza e tocca le cinque lunghezze sull’11-16 e, con i veneti a quel punto in rottura prolungata, i padani riescono ad imporsi per 25-17 e a portare a casa il trofeo.
Il tecnico dei padani Daniele Morato è entusiasta: «Nel terzo set – argomenta – ci siamo inventati un bel numero e sono stati bravi i ragazzi a credere di portare a casa un set che sembrava invece perso. In quei momenti siamo stati bravi soprattutto in difesa e a muro. Nell’arco di questo Trofeo delle Regioni i ragazzi sono stati bravi nei momenti chiave delle partite. Penso alle gare vinte al tie-break contro Puglia e poi in semifinale contro il Lazio. È una squadra che sa soffrire ma allo stesso tempo sa divertirsi e, quando ti diverti, tutto ti riesce meglio. Vincere un Trofeo delle Regioni per questi ragazzi significa tanto. Voglio dire a tutti loro di continuare a divertirsi ed amare questo meraviglioso sport che è la pallavolo».
Sull’altro fronte, il trainer del Veneto Giorgio Sabbadin sintetizza la contesa in questi termini: «Siam partiti forte, quando abbiam tenuto alto il livello della battuta e del muro abbiamo portato a casa il parziale. Nel secondo set è cresciuta anche la Lombardia sul fronte della battuta, mentre noi siamo calati in quel fondamentale. Nel terzo parziale siamo sempre stati davanti ed è finita ai vantaggi e, nel momento chiave in cui bisognava fare delle scelte, ci siamo complicati un po’ la vita andando oltre le situazioni semplici ed abbiamo finito per pagare il contraccolpo nel quarto set. Complimenti, però, vanno alla Lombardia per aver fatto il giusto per farci saltare».
Quanto alla modalità di gioco del 4-2, aggiunge: «Ho cercato di utilizzare gli equilibri che i ragazzi avevano già in stagione perché ci siamo ritrovati una settimana e mezzo fa. Ho cercato di portare avanti la situazione più conformante, ma credo che, con questa rete e a questa età, si possa essere competitivi sia con il palleggiatore unico che col doppio palleggiatore».
Premi individuali – Al termine nella ricca e colorata cerimonia di premiazione che ha fatto seguito a quella del sabato sera per le formazioni arrivate dal quarto al ventunesimo posto, oltre ai primi tre team della graduatoria, c’è stato spazio anche per i premi individuali.
Al maschile mvp il lombardo Piva con miglior regista Bonacchi della Lombardia, miglior libero Giani delle Marche, miglior centrale Tosti del Lazio e miglior laterale Bertoncello del Veneto.
Al femminile, invece, l’mvp è stata l’opposta del Lazio Baleva con nella stessa selezione anche la miglior regista Hernandez. Lombarde la miglior schiacciatrice ed il miglior libero, ossia Nozza e Di Napoli, veneta, infine, la miglior centrale, ossia Serafin.