Nello scenario dell’Opening Day La Molisana Magnolia Campobasso andrà a sfidare, come avvenuto nella scorsa stagione a Schio sempre nel momento d’apertura, la Dinamo Sassari, poi – per iniziare un intenso mese di ottobre, in considerazione anche dell’EuroCup – ci sarà la trasferta piemontese sul campo del Castelnuovo Scrivia neopromossa al pari dell’Alpo che i fiori d’acciaio sfideranno nella prima uscita all’Arena del 13 ottobre. Sempre nel decimo mese dell’anno ci saranno la trasferta a Battipaglia, poi il match interno con Schio, primo di due confronti interni, il successivo – che aprirà novembre – sarà contro San Martino di Lupari per proiettarsi sulla sosta per la finestra Fiba di qualificazione agli Europei. Al rientro, gli ultimi due match del mese di novembre, ci saranno la trasferta di Sesto San Giovanni e il match interno con Brescia. A dicembre, dopo il proprio turno di sosta, l’8 ci sarà il confronto interno con Faenza e il 15, al giro di boa, la trasferta in casa della Reyer Venezia campione d’Italia. Il weekend del 21 e 22 dicembre partirà il girone di ritorno, poi una lunga sosta natalizia (con all’interno la fase di qualificazione alla Final Four di Coppa Italia, la cui formula, così come quella dei playoff e dei playout, sarà resa nota solo nei prossimi giorni) che proietterà sul primo confronto del 2025, il 12 gennaio, contro Castelnuovo Scrivia delle ex Marangoni e Premasunac. Poi, a campi invertiti rispetto all’andata, si proseguirà sino al 30 marzo, quando terminerà la regular season e ci si proietterà nella seconda fase del torneo.
Da parte sua, il tecnico delle magnolie Mimmo Sabatelli è chiaro circa il percorso delle sue. «Scendendo ad undici il numero delle squadre al via, il livello medio dietro le corazzate è cresciuto e le insidie sul percorso saranno tante in ogni gara. Non dovremo guardare al curriculum delle singole avversarie perché tutte hanno costruito roster per competere appieno in categoria. Avevamo la consapevolezza che non sarebbe stato semplice e ne abbiamo ancora di più la certezza ora».
Entrando su quello che sarà il percorso complessivo, aggiunge: «Sassari è formazione con un pedigree nella categoria e contro cui occorrerà fare attenzione. Poi a Castelnuovo Scrivia troveremo due vecchie conoscenze come Sofia e Nina (Marangoni e Premasunac, ndr) contro una matricola che ha le idee ben chiare su come affrontare questo torneo». Poi, sul periodo intenso che attenderà il team nella seconda fase del torneo, spiega: «È normale che, prima o poi, andranno affrontate tutte le big. Nella passata stagione fu in avvio di regular season, in questa sarà nella fase finale, ma non va dimenticato che, tra l’altro, tra ottobre e novembre con il ritorno in EuroCup avremo tutta una serie di confronti e sarà determinante riuscire ad avere il giusto ritmo. Del resto, sapevamo di avere questa competizione nel nostro percorso nel momento in cui abbiamo deciso di farlo e di qui ci sarà la necessità di farsi trovare pronti».
Nel frattempo, per il team rossoblù, arrivano, con le proprie giocatrici, risultati di tutto rilievo in giro per l’Europa. La pivot Pallas Kunaiyi è ai quarti di finale con la Nigeria nel torneo olimpico a Parigi, dopo un terzo posto nel gruppo B con Francia, Australia e Canada grazie ai successi sulle aussie e sulle nordamericane. Mercoledì per i quarti di finale la formazione delle tigri andrà ad affrontare le grandi favorite, ossia le giocatrici degli Stati Uniti.
A Matosinhos, in Portogallo, per gli Europei under 18, le azzurre hanno messo a segno successi su Serbia e Germania dopo lo stop all’esordio con il Portogallo, grazie alle prestazioni di Emma Giacchetti e dell’altro prospetto del vivaio rossoblù Emanuela Trozzola. «Ho sempre ringraziato la società per avermi messo a disposizione giocatrici di assoluto valore. Questo è il segnale di un lavoro continuo e costante che è un po’ il nostro mantra e dovrà esserlo anche nella stagione in arrivo con sempre maggiore determinazione».
«Dovremo competere con forza – chiosa – sapendo che quanto abbiamo fatto nell’ultima stagione, e ci tengo a dirlo, è stato un qualcosa di unico, ma con il lavoro potremo riuscire a ricreare condizioni ideali».
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