Le campobassane affronteranno all’esordio la Reyer Venezia in quello che sarà l’opening game della kermesse
CAMPOBASSO – Il primo momento clou di una stagione sino a questo momento intensa. Con l’opening game (del team e al tempo stesso dell’intera competizione) fissato per le ore 14.30 dell’ultimo lunedì del mese di marzo La Molisana Magnolia Campobasso si proietta sulle finali nazionali under 19 femminili, che andranno ad assegnare lo scudetto di categoria nel novero di una rassegna che, dopo la cerimonia inaugurale nel giorno della Domenica delle Palme (dalle 19), durante la Settimana Santa, da lunedì al mercoledì, vivrà il momento dei gironi di prima fase con giovedì e venerdì semifinali e finali.
Otto le squadre al via della kermesse, suddivise in due gironi, con le prime due di ogni poule che accederanno alle semifinali, prologo a finalissima per le vincenti e finalina per le perdenti.
Per i #fiorellinidacciaio inserimento nel gruppo A, definito quello della ‘morte’ in considerazione della qualità delle contendenti, con anche le campionesse in carica di Roma, la Reyer Venezia e la Geas Sesto San Giovanni. Nella poule B, invece, spazio per le padrone di casa di Battipaglia, nonché per Bergamo, Costa Masnaga e Samoggia.
DISAPPUNTO ED ENTUSIASMO – Alla vigilia, in seno al roster rossoblù, si giustappongono le sensazioni di disappunto ed entusiasmo. Sul primo versante, la vigilia ha visto protagonista suo malgrado Giorgia Moffa alle prese con un problema al dito (si dovrebbe disimpegnare in Campania con un tutore), che, per certi versi, peserà su di un appuntamento preparato duramente nel corso della stagione. Per il resto, gli altri undici elementi della rosa sono entusiasti nel proiettarsi su questo evento per quella che sarà un’esperienza rilevante.
LAGUNARI CONTRO – In una sorta di ideale linea continuità con quella che è stata la finale per il titolo under 17 a Pordenone contro Venezia, i #fiorellinidacciaio ritroveranno la Reyer per il confronto d’apertura che deciderà anche le altre due partite di prima fase.
«Saranno gare dall’impatto differente e dalle prospettive dissimili», spiega il coach delle campobassane Gabriele Diotallevi che prova a scherzarci su relativamente al fatto che, personalmente, sia alla terza gara di apertura in altrettante finali nazionali nell’ultimo triennio. «Deve essere la mia presenza», argomenta.
Dalla loro, le magnolie che raggiungeranno nelle prossime ore Battipaglia per prendere parte alla cerimonia inaugurale abbracceranno in serata o, molto più probabilmente in mattinata, le compagne impegnate a Faenza per la ventiduesima giornata del torneo di A1.
ASPETTI DI RILIEVO – Considerando il contesto, per Diotallevi imprescindibile saranno la compattezza e l’atteggiamento.
«L’aspetto mentale ed i connotati emotivo-caratteriali saranno rilevanti in questo come negli altri match della prima fase. Venezia è squadra profonda e di valore, così come Roma e Sesto San Giovanni in un torneo in cui comunque c’è una qual certa omogeneità di qualità tra le finaliste. Ci possono essere squadre con cui si trova subito la chiave della propria gara ed altre in cui è più difficile, ma, in un contesto di gare continue, occorrerà anche gestire al meglio gli sforzi di tutte per arrivare alle semifinali nelle migliori condizioni possibili, dosando minutaggi e presenze sul parquet anche in base alle qualità delle singole contendenti e all’intreccio delle gare specifiche. Nella testa di tutte, però, ci deve essere un filo conduttore ben chiaro. Questa è una storia nuova, non dobbiamo portarci dietro quanto di bello fatto nella scorsa stagione perché, pur rappresentando un capitolo memorabile del percorso, si tratta di una pubblicazione chiusa e consegnata alla storia».