È possibile traslare la narrazione di Ersilia in una città reale? In che modo queste due dimensioni possono coesistere e plasmarsi a vicenda? La spinta, a volte utopica, dei racconti di Ersilia ci pone di fronte alla valenza politica dell’immaginazione e alla sua capacità di trasformare la realtà.
Attraverso gli interventi di Aterraterra, Pietro Ballero, Beatrice Celli, Anouk Chambaz, Allison Grimaldi Donahue, Eleonora Luccarini, Alice Pontiggia, Perla Sardella, Teresa Satta e VacuaMoenia, artiste e artisti che hanno immaginato i luoghi, gli abitanti e le condizioni di Ersilia tra discipline e linguaggi molteplici, la mostra mette in circolo sia le pratiche artistiche che le esperienza del pubblico, spingendo ogni partecipante a diventare parte attiva di questo incontro tra realtà e finzione, con l’obiettivo di costruire un racconto collettivo di immaginari condivisi.
Nella sala centrale del MACTE, come in una piazza, gli interventi artistici comporranno un luogo di scambio e condivisione: installazioni di diversa natura popoleranno lo spazio insieme a tre eventi speciali che si attiveranno nei mesi di apertura della mostra, mettendo in dialogo le ricerche artistiche con le realtà e persone attive sul territorio, includendo il pubblico nella creazione di uno spazio plurale e sensoriale che prenderà forma nel corso dell’esposizione.
Il primo appuntamento è sabato 16 marzo con il laboratorio Altre Geografie, ideato e condotto dall’artista e architetto di Alice Pontiggia, che propone l’attività di immaginare collettivamente il futuro abitabile di un luogo a partire da un esercizio di negoziazione di principi e pratiche.
Il pubblico è invitato a esplorare a piedi alcuni luoghi di Termoli vicini alle acque, per la costruzione collettiva di paesaggi immaginari per la gestione territoriale. Durante la camminata emergeranno alcuni temi importanti legati alla gestione del territorio e delle sue risorse, ai diritti del non-umano, al rapporto tra imprese private, amministrazione pubblica e collettività, nel tentativo di esplorare e immaginare insieme futuri alternativi.
Le attivazioni successive saranno: sabato 18 maggio con Tasting session-Foodscapes4, un percorso di osservazione e indagine gustativa proposta dal collettivo Aterraterra e sabato 25 maggio con la giornata laboratoriale ideata dal collettivo VacuaMoenia, che si focalizza sul peso che il paesaggio sonoro ha nella nostra realtà in relazione alla memoria, alla presenza e all’attesa, dal titolo Memorie Sonore.
Ersilia sarà accompagnata da una selezione di opere dalla collezione permanente in particolare poster e pubblicazioni di sessant’anni di storia del Premio Termoli e un focus sull’opera di Malangatana Valente Ngwenya (1936-2011), artista mozambicano che ha realizzato nel 1996 un’imponente opera pittorica per la Galleria Civica di Termoli.
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