Attualità Molise

“La Pac che vorrei”, workshop organizzato da Coldiretti Giovani Impresa e Coldiretti Molise

RIPALIMOSANI – “La Pac che vorrei”, il workshop organizzato da Coldiretti Giovani Impresa e Coldiretti Molise, ha fatto tappa anche nella nostra regione. L’incontro, tenutosi il 10 aprile nell’Azienda agricola VI.NI.CA. di Ripalimosani, ha visto la partecipazione di oltre 30 giovani imprenditori agricoli molisani del movimento giovanile di Coldiretti ed una nutrita rappresentanza di studenti dell’Istituto Agrario “Pilla” di Campobasso, futuri imprenditori, che hanno avuto modo di confrontarsi e discutere della Politica Agricola Comune. La giornata formativa, replicata in ogni regione d’Italia, è stata ideata per giungere, alla fine del tour nazionale, alla redazione di un ‘manifesto’ dei giovani imprenditori agricoli sulla PAC post 2027.

I lavori della mattinata sono stati aperti dal Delegato regionale di Coldiretti Giovani Impresa Molise, Michele Porfido, che ha esortato i ragazzi ad approfittare di queste occasioni formative che costituiscono anche “utilissimo momento di confronto e crescita professionale di ciascuno”.

Successivamente i giovani imprenditori hanno svolto un questionario, introdotto da Selene Lofoco, dello staff nazionale Giovani Impresa, seguendo la Q Methodology, una tecnica volta conoscere le loro opinioni sull’attuale Politica Agricola Comunitaria.

Nella seconda fase del workshop i ragazzi hanno sviluppato, attraverso dei lavori di gruppo introdotti dall’agronomo Mario Stasi, presente all’evento in veste di “facilitatore”, dei progetti con proposte miranti ad una PAC più efficace e mirata alle esigenze dei giovani e dei territori. Si è trattato di un lavoro stimolante, molto apprezzato, che ha consentito loro di confrontarsi e lavorare insieme.

Dalla restituzione dei lavori dei vari gruppi è emerso che la PAC dovrebbe investire in infrastrutture, formazione e servizi, favorendo al contempo l’accesso ai mercati da parte dei giovani agricoltori. Questi ritengono inoltre fondamentale investire in pratiche innovative che possano diversificare e valorizzare le eccellenze del territorio, nell’ottica di una sempre più diffusa multifunzionalità aziendale.

Tuttavia, fondamentale è risultato anche garantire un reddito equo agli agricoltori, che non scenda mai sotto i costi di produzione, ed il rispetto della tempistica tra l’accettazione delle domande e l’erogazione dei contributi ammessi a finanziamento. Ultima nota dolente l’aumento incontrollato della fauna selvatica che, se non verrà risolto al più presto, costringerà alla chiusura centinaia di aziende scoraggiano i giovani che intendono lavorare in agricoltura.

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