Il sindacalista spiega poi gli altri motivi della protesta: “La situazione nel carcere frentano è divenuta insostenibile, non solo per la popolazione detenuta, che tra l’altro denuncia il mancato presidio sanitario nell’Istituto. Da mesi la presenza del medico è garantita solo dalle 8 alle 14, con continuo ricorso alle prestazioni del medico di guardia e del 118, che conseguentemente viene distolto dal territorio, ma anche per gli operatori penitenziari tutti, che devono sopperire alla grave carenza di personale con massacranti turni di servizio, anche di 12 ore, continuamente richiamato in servizio, con ricorso sistematico alle prestazioni di lavoro straordinario e mancata possibilità di fruizione dei diritti dei lavoratori”.
Trotta infine aggiunge: “Cosa ancora più grave, gli agenti devono sopperire alle carenze sanitarie e specialistiche, alla luce del fatto che i ristretti il più delle volte sono portatori di patologie psichiatriche o legate allo stato di tossicodipendenza e la mancanza di personale specializzato porta a gravi episodi di intemperanza e turbamento dell’ordine e della sicurezza. Ultimo evento l’aggressione di un assistente di Polizia Penitenziaria la scorsa settimana. Gli eventi critici sono ormai giornalieri e lo stato di agitazione promosso dalle sigle sindacali pare non abbia sortito alcun effetto sui superiori uffici dell’ amministrazione penitenziaria, che rimane sorda alle richieste di incremento di personale”.
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