Matt Rizzetta, il presidente visionario del club, ha condiviso la sua audace missione in una lunga intervista narrando la storia di un “underdog” che rinasce dalle ceneri, pronto a dimostrare che il Molise è una terra piena di potenziale.
Il magazine sottolinea in più passaggi come Matt Rizzetta insieme a Mark Consuelos e Kelly Ripa, comproprietari del Campobasso Fc, non si siano limitati a scommettere sul calcio ma come abbiano invece scelto di investire nel cuore stesso di una regione spesso dimenticata. “Per me, non c’è veicolo migliore del club calcistico per attuare un cambiamento. È sempre stato più di semplice calcio,” ha detto Rizzetta, rivelando la sua profonda connessione personale con la comunità molisana. Con i suoi due campionati vinti consecutivamente, il Campobasso sta rompendo gli schemi, trasformando le aspettative e ridando vita a un territorio storicamente sottovalutato.
Le parole di Rizzetta risuonano forti nel lungo articolo: “Il Molise esiste e il Campobasso ne è il simbolo.” Insieme a Mark Consuelos e Kelly Ripa, due nomi iconici dell’intrattenimento, Rizzetta sta portando il club da una curiosità locale a una sensazione internazionale. La presenza di celebrità ha amplificato l’attenzione sul Campobasso, portando anche sponsor come Liquid Death a supportare il progetto.
Rizzetta non nasconde le sfide che ha affrontato: “Dovevamo vincere sul campo e riportare entusiasmo in una regione scettica.” Ma ogni passo, anche complesso, è stato un’opportunità per imparare e crescere. “Ogni giorno è un nuovo insegnamento; non mi aspettavo di diventare un esperto culturale e linguistico, ma questo è ciò che è diventato il mio ruolo”, ha riflettuto, rivelando la sua crescente connessione con il Molise.
Il culmine del successo è stato raggiunto quando Ryan Reynolds, una delle star più brillanti di Hollywood, ha indossato la maglia del Campobasso durante il popolare programma televisivo di Mark e Kelly. “Questa esposizione internazionale è stata rivelatrice. Il Molise non è più solo un nome sulla mappa, ma un luogo ricco di storia e passione”, ha commentato Rizzetta. Il club sta diventando un ponte, connettendo la regione non solo all’Italia, ma anche alla vasta diaspora italo-americana. Perché al gruppo di proprietà si sono uniti anche diversi italoamericani e italo-canadesi, rafforzando ulteriormente i legami transatlantici del club.
Con la sua visione, Rizzetta è determinato a trasformare il Campobasso in un simbolo di speranza e identità. “La gente dice che abbiamo cambiato la regione, ma la verità è che il Molise ha cambiato anche me”, ha condiviso, esprimendo la sua emozione nel vedere il club diventare parte integrante della comunità.
Il Campobasso FC non è solo un club calcistico; è un movimento che sta riportando alla luce il potenziale di una regione e il suo spirito indomito. E Rizzetta lo ammette chiaramente nella lunga intervista: “All’inizio, mi sentivo un outsider; ora il Molise è diventato per me un luogo da chiamare casa,” ha detto, con la voce carica di emozione. “Non posso parlare a nome di Mark, ma credo che sarebbe d’accordo, ci sentiamo davvero parte della comunità”.
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