Con la divisa degli Stati Uniti, durante la Seconda Guerra Mondiale. I suoi genitori erano emigranti arrivati in America da Bonefro in provincia di Campobasso
BONEFRO – Se uno si recasse a visitare il “Henri-Chapelle American Cemetery and Memorial” in Belgio , tra le 7.897 croci bianche di soldati americani caduti durante la Seconda Guerra Mondiale, ne troverebbe una con la scritta “Michael Coccio – PVT 60 Inf. – 9 Div. – Rhode Island – Oct. 15 1944”. Ma chi era questo povero ragazzo e quali erano le sue origini ?
Michael “Mikey” Coccio nacque a Providence nel Rhode Island, il 19 marzo del 1921, da Onofrio Coccio e Rosina Tavone. Il padre (il vero cognome Coccia) era nato a Bonefro (CB) il 26 luglio del 1894 da Michele e Lucia Campanelli entrambi contadini. La madre era nata a Providence nel Rhode Island, l’8 febbraio del 1899, da Giuseppe Tavano e Maria Campanelli entrambi emigrati da Bonefro. Onofrio e Rosina oltre Michael “Mikey” ebbero altri sette figli. Onofrio morì nel 1970 mentre Rosina era morta nel 1950.
Michael “Mikey” Coccio allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale fu inquadrato nel 9th Infantry Division (“Old Reliables”). Raggiunse il 1 agosto del 1940 “Fort Bragg” nel North Carolina. Alla fine del 1942 partì per l’Europa destinazione zona di Guerra. Michael “Mikey” Coccio mostrò, da subito, straordinarie doti di coraggio e sprezzo del pericolo. Poi si trovò con la sua Divisione a combattere una delle più cruente e feroci vicende di guerra la “ Battle of Hürtgen Forest “ (“ Battaglia della foresta di Hürtgen) lo scontro più duraturo combattuto sul suolo germanico durante l’intero conflitto e la battaglia più lunga mai combattuta dall’esercito statunitense in tutta la sua storia. Il 15 ottobre del 1944 la battaglia divenne drammaticamente brutale e spietata. Michael “Mikey” Coccio si offrì volontario per una difficile missione e purtroppo vi trovò la morte. I suoi commilitoni che tornarono al campo ne tratteggiarono il valore spinto fino all’eroismo. A Michael “Mikey” Coccio fu assegnata “alla memoria” la “Purple Heart” (decorazione delle forze armate statunitensi assegnata in nome del Presidente degli Stati Uniti a coloro feriti o uccisi in servizio nelle forze armate). In quel cimitero che possiede un grande significato storico riposa questo coraggioso figlio del Molise.
A cura di Geremia Mancini – presidente onorario “Ambasciatori della fame”