Molisano pastore della Chiesa Protestante in Canada condannato perché ritenuto simpatizzante del fascismo. Una sollevazione popolare portò alla liberazione
RIPABOTTONI (CB) – Libero Sauro nacque, il 19 maggio del 1891, in via Largo Cairoli a Ripabottoni (CB) da Matteo (“vinaio”) e Anna Felicia Barbieri (“casalinga”). Nel 1907 decise di emigrare e giunse ad “Ellis Island” sulla nave “Californie”. Successivamente raggiunse in Canada.
Nel 1913 sposò la prima moglie dalla quale ebbe cinque figli. Quando la poverina morì Libero Sauro decise, lasciati i figli alla nonna materna, di iscriversi all’Emmanuel College University di Toronto. Durante questo periodo conobbe l’italo-canadese Clementina Lanzillotta che diverrà sua moglie. Dopo il loro matrimonio, 29 giugno 1928, arrivarono quattro bambini.
Personaggio carismatico ed assai determinato fu nominato, nel 1934, Pastore della St. Paul’s Italian United Church (Chiesa Protestante Italiana di San Paolo) di College di Toronto. Libero Sauro fu un costante riferimento per la comunità italiana e uomo assai influente con le autorità locali. In assoluto uno dei più autorevoli uomini della Chiesa Protestante di Toronto.
Era costantemente in movimento da Hamilton, alla zona delle Cascate del Niagara, a Welland, a Timmins, a Sault Ste. Marie e North Bay. Nel 1940, l’Italia dichiarò guerra al Canada e questo portò ad identificare molti italiani come “stranieri nemici”. Tra questi anche il Rev. Libero Sauro arrestato , da ufficiali della Royal Canadian Mounted Police (RCMP), il 7 settembre del 1940. Fu portato nel Campo di Internamento di “Petawawa”.
La sua colpa? Essere affiliato alla associazione “Ordine Figli d’Italia” e di avere palesi simpatie per il regime fascista. Il tutto senza tener conto che lui aveva, precedentemente, servito l’esercito canadese e che, in quel momento, bel 5 dei suoi figli vestivano l’uniforme canadese. In sua difesa ci fu una vera sollevazione. Manifestazioni dinanzi al carcere, marce in suo appoggio e persino giornali che evidenziarono con forza le sue indubbie ragioni.
Fu così che il 27 dicembre 1940, non erano trascorsi neppure tre mesi dal suo arresto, le autorità canadesi decisero di restituirgli la libertà. Dopo il suo rilascio Libero Sauro si dedicò, con tutte le sue forze, ad aiutare gli altri internati e le loro famiglie. Finita la guerra continuò, come sempre aveva fatto, a seguire la sua Chiesa e mostrarsi disposto ad aiutare gli altri. Morì il 28 aprile del 1971.
A cura Geremia Mancini – Presidente onorario “Ambasciatori della fame”