Street artist e pittrice, ma anche illustratrice e scenografa, AliCè (www.alicepasquini.com) ha portato nelle più importanti città del mondo la sua arte. Opere, le sue, che mescolano narrazione della vitalità femminile, fruizione tridimensionale delle opere e installazioni con l’uso di materiali inconsueti.
La street art, però, non sempre viene capita e apprezzata. Prova ne fu la condanna di Alicè da parte di un giudice del Tribunale di Bologna, che sosteneva che l’artista avrebbe “imbrattato” alcuni muri cittadini, spiegando nelle motivazioni che l’arte non è un criterio accettabile e oltretutto molto soggettivo.
La sensibilità, invece, di questo piccolo paese molisano alla cultura, all’arte e alla street art, è emersa già qualche anno fa da un’email inviata ad Alicè nel 2014 da Ylenia Carelli, Presidente della Pro Loco “Vincenzo Cuoco” di Civitacampomarano: un invito a fare tappa nel borgo molisano per dipingere i muri del centro storico ormai quasi completamente disabitato.
Lei realizzò una serie di interventi pittorici, prendendo spunto da fotografie d’epoca della vita del paese: “Ho dipinto su vecchie porte, per ricordare quello che ora non c’è più“. Il legame fra il borgo e questa artista cosmopolita, definita dagli organizzartori “ambasciatrice della street art italiana in tutto il mondo”, si scopre poi essere non solo artistico, ma anche biografico: “Per me non è un paese qualsiasi, è il paese natale di mio nonno, ma questo l’autrice della mail non lo sapeva”.
Nato dunque da una coincidenza, il progetto artistico arriva a coinvolgere un paese intero. Gli abitanti del borgo adottano l’artista e i suoi lavori diventano motivo di orgoglio e punto di partenza per una riscoperta e una valorizzazione del centro antico.
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