Il diritto a migrare è connaturato alla storia dell’umanità che da sempre si è spostata alla ricerca di progresso, benessere di una vita migliore.
Un secolo fa milioni di europei raggiunsero le Americhe del Sud e del Nord trovando in quelle nuove terre opportunità sconosciute nelle proprie patrie di origine, ma molto spesso incrociarono sfruttamento, razzismo, discriminazioni, ingiustizie, violenze gratuite e vessazioni, come conferma uno dei casi emblematici di quel periodo storico quale quello di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti arrestati e condannati a morte da un sistema che non contemplava il diritto ad esprimere liberamente le proprie idee ed organizzazioni sindacalmente per ottenere condizioni di orario e salario più eque.
Ricordare oggi quegli eventi ci aiuta ad analizzare con attenzione il fenomeno dell’immigrazione di milioni di esseri umani che arrivano dalle zone povere dell’Asia e dell’Africa, e ci permette di riprendere una riflessione sul primato della politica sull’economia, e quindi sul primato dell’uomo sul denaro con la conseguenza di un diritto del lavoro come diritto di cittadinanza universale.
L’Associazione Sociale e Culturale “Padre Giuseppe Tedeschi Onlus” è intitolata ad un missionario salesiano di origini molisane emigrato in Argentina, barbaramente assassinato il 2 febbraio 1976 a La Plata dal regime militare, figura straordinaria che seppe dedicarsi ai poveri dedicando loro la propria opera e la propria vita realizzando, nella periferia più povera di Buenos Aires, una scuola, un centro sociale, una cooperativa alimentare, una bottega da falegname ed un pronto soccorso sanitario.
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