“Per le nostre ricerche – spiega – oltre la metà è stata impiegata per compensare prestazioni effettuate in attività a cui la riforma del 2012 ha esteso il campo di applicazione: industria, edilizia, trasporti, ma anche in altri settori. I voucher erano stati pensati per fare emergere e regolarizzare attività marginali e occasionali. La legislazione ha però ampliato la disciplina normativa del lavoro accessorio, conferendo a qualunque tipo di committente enormi possibilità di utilizzo fino a quella di mascherare prestazioni di natura subordinata”.
“Sarebbe il caso – conclude Boccardo – che anche in Molise il fenomeno venisse monitorato e indagato, magari da parte di un assessore al Lavoro, se mai un giorno ricominciassimo ad averlo”.
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