“Le donne dei Calabri di Montebello”, Simonetta Tassinari presenta il libro a Campobasso

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Martedì 19 ottobre al Circolo Sannitico il suo nuovo romanzo edito da Corbaccio. Dialogheranno con l’autrice Adele Fraracci e Bibiana Chierchia

le donne dei calabri di montebelloCAMPOBASSO – Martedì 19 ottobre, alle ore 18.00, presso la sala dedicata alla memoria del maestro “Domenico Fratianni” al Circolo Sannitico di Campobasso, Simonetta Tassinari presenterà il suo nuovo romanzo edito da Corbaccio, intitolato “Le donne dei Calabri di Montebello”. A dialogare con l’autrice nel corso dell’incontro patrocinato dal Comune di Campobasso, ci saranno le professoresse Adele Fraracci e Bibiana Chierchia.

Ambientato in un periodo pieno di suggestioni, il Seicento della decadenza di Firenze e dell’Italia intera, ma anche della rivoluzione scientifica, in bilico tra antico e moderno, “Le donne dei Calabri di Montebello” segue la storia di tre generazioni di una famiglia di antica nobiltà feudale e soprattutto quella di tre donne, Barbara, Elisabetta e Camilla, donne inserite nella loro terra e nel loro tempo, ma anche libere e anticonformiste, forti e romantiche, capaci di inseguire i loro sogni e di lottare per realizzare il loro destino.

Una nuova saga familiare italiana la cui protagonista principale è Elisabetta Calabri di Montebello, detta Betta bai, che vive tra i boschi dell’Appennino tosco-romagnolo e sogna la vita fiorentina alla corte dei Medici.

Il marchese Giangiacomo, suo padre, è uno scienziato in odore di eresia perché seguace di Galileo. Vedovo e immerso in studi che tiene segreti e in esperimenti che compie nelle antiche miniere di famiglia, ha affidato l’educazione della figlia alla propria sorella, suor Carmela del Gesù, al secolo Barbara Calabri, che vorrebbe sposare la nipote a un signore del luogo per poterle stare sempre vicino e non disperdere gli sterminati possedimenti. In una mattina di luglio, giunge però a villa Calabri un cavaliere: Filippo Salimbeni, nobile medico fiorentino, in viaggio verso Bologna per conto del granduca di Toscana. A cena Filippo conosce Elisabetta: è un colpo di fulmine, finalmente Betta bai può realizzare il sogno di trasferirsi a Firenze. Ma la capitale del granducato non è esattamente quel che si era immaginata. La libertà di cui aveva goduto diventa ben presto un lontano ricordo nell’atmosfera bigotta di casa Salimbeni e in quella stantia di una corte e di una città in piena decadenza, con un marito sempre più distante e preso dalle sue ambizioni di medico. Dalla sua parte avrà sempre la zia che gli invierà in soccorso una vecchia e, per una suora, insospettabile conoscenza: Ludovico Manobruna, uomo di corte e libertino, grazie al quale Elisabetta riesce a farsi conoscere e apprezzare in città e, finalmente, a ipotizzare un futuro radioso per sé e per il figlio che sta per nascere e che riempie di gioia lei e Filippo. Ma nel «secolo di ferro» i pregiudizi e un’ortodossia soffocante si intrecciano ai destini delle persone mettendone a rischio la felicità e anche la vita stessa…

Simonetta Tassinari è nata a Cattolica ed è cresciuta tra la costa romagnola e Rocca San Casciano, sull’Appennino. Vive da molti anni a Campobasso, dove insegna Storia e Filosofia in un liceo scientifico. Molto attiva nella divulgazione filosofica, tiene conferenze e incontri in tutta Italia. Quando non è impegnata a insegnare o a occuparsi di giardinaggio, scrive romanzi, fra cui ricordiamo “La casa di tutte le guerre”, pubblicato da Corbaccio e che ha vinto numerosi premi.