Lui conosce tutti ma nessuno conosce lui, bloccato tra l’attesa della vita e la paura di vivere. Le sue allucinazioni sono così intense da non riuscire ad aprirsi agli altri, terrorizzato dallo scontro con la realtà. Parla solo con le case e gli edifici che lo circondano. Dà vita ad oggetti inanimati pur di non confrontarsi con la vita vera. Si sente inadeguato, inadatto al quotidiano, alle dinamiche relazionali che lo obbligherebbero a mettere in discussione il suo mondo immaginario.
‘Notti Bianche’ esplora i delicati disequilibri dell’intimità, con disperata e violenta tenerezza. Le luci e la musica, suonata live dagli attori con una tastiera elettronica, hanno un ruolo nel raccontare il rapporto tra sogno e realtà, con un ribaltamento di segno: la difficoltà di stare nel presente è il grande tema dei protagonisti che, per sopravvivere, si rifugiano nei sogni e nell’immaginazione fino alle estreme conseguenze. Il Sognatore e Nasten’ka vivono insieme quattro notti che cambiano per sempre le loro vite, in un viaggio intimo e poetico alla disperata ricerca di un’istante, almeno, di autentica felicità.
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