“Quindi ricavi quasi nulli e obiettivi ambiziosi generano dividendi elevati, molto appetibili per il mercato finanziario, di circa un più 5 per cento. Questo sicuramente piace al mercato, ma non tutto quello che piace al mercato può piacere in automatico al Sindacato o ai lavoratori. Viene da chiedersi – precisa Antonio D’Alessandro – come possa essere possibile un aumento della redditività, con i ricavi quasi piatti?
Nei prossimi anni, entro il 2022, lo stesso Piano d’Impresa prevede una diminuzione di forza lavoro di 15.000 unità a fronte di un rimpiazzo limitato al 40% (6000 unità). In termini di costi passiamo dal 53% al 49% della forza lavoro. Nella divisione PCL è previsto il pareggio di bilancio entro il 2022, mentre nella divisione MP si continua a spingere sul segmento banco – assicurativo. Il nostro obiettivo – afferma Antonio D’Alessandro – è anche quello di continuare ad essere il sindacato di riferimento in Poste Italiane, non soltanto per numero di iscritti, ma per impegno, competenza e capacità di iniziativa, caratteristiche che tutti ci riconoscono.
I lavoratori guardano alla Cisl – conclude Antonio D’Alessandro – come unico sindacato davvero efficiente e capace e, pertanto, appartenere alla nostra sigla, essere coinvolti nelle decisioni, diventare attivisti nel SLP e farsi portavoce delle istanze dei colleghi è un compito sicuramente impegnativo e gravoso ma, per tutti noi, deve rappresentare motivo di orgoglio e soddisfazione, deve motivarci ogni giorno e darci la carica per continuare a pianificare proposte e progetti sempre più ambiziosi e raggiungere, con risolutezza ed entusiasmo, traguardi sempre più soddisfacenti ed appaganti”.
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