Presidente onorario della Fondazione Nazionale Caponnetto, già Presidente del Parco dei Nebrodi ed autore, insieme con Nuccio Anselmo, del libro La Mafia dei Pascoli, Antoci ha descritto nel suo libro il meccanismo perverso, ideato dai clan mafiosi, che riuscivano ad affittare grandi appezzamenti di terreno nel Parco dei Nebrodi, in Sicilia, terrorizzando allevatori e agricoltori onesti ed incassando così, in maniera apparentemente “legale”, i contributi dell’Unione Europea.
A fare gli onori di casa: il Presidente regionale di Coldiretti Molise, Claudio Papa, i Presidenti provinciali di Campobasso, Giacinto Ricciuto, e di Isernia, Mario Di Geronimo, ed il Direttore regionale, Aniello Ascolese, che, insieme alla rinnovata dirigenza regionale dell’Organizzazione, hanno fortemente voluto questo incontro, mirante alla conoscenza del rischio delle infiltrazioni malavitose in agricoltura anche nella nostra regione ed alla contestuale promozione della cultura della legalità.
L’incontro, aperto a tutti i soci imprenditori agricoli e zootecnici del Molise, ha visto inoltre la partecipazione di numerosi esponenti della politica, delle forze dell’Ordine e della società civile fra cui: il Senatore Costanzo Della Porta, componente della Commissione Antimafia, il Presidente del Consiglio regionale del Molise, Quintino Pallante, il vice Prefetto di Isernia, Giuseppina Ferri, il vice Questore di Isernia, Rosa De Gregorio, il Colonnello comandante dei Carabinieri Forestali di Isernia, Gianluca Grossi, il luogotenente della Guardia di Finanza di Venafro, Giovanni Di Meo, il Rettore del Convitto Nazionale Mario Pagano di Campobasso, Rossella Gianfagna, oltre a vari Sindaci della provincia pentra, a cominciare dal Primo Cittadino di Monteroduni, Nicola Altobelli, centro ospitante l’incontro.
“Persone come Giuseppe Antoci – ha affermato il presidente Papa – devono essere per ognuno di noi come un faro, un’ancora cui legare il nostro tessuto socio-economico”. Riferendosi poi alle ingerenze della Mafia allo scopo di percepire illecitamente fondi Comunitari, Papa ha affermato che “si tratta di un fenomeno sul quale non va abbassata la guardia anche nella nostra regione ma che, al contrario, va arginato con il rispetto della legalità. Perché – ha sottolineato – per combattere la criminalità organizzata è importanze che ognuno di noi compia ogni giorno il proprio dovere con onestà e fidandosi dello Stato e delle Istituzioni”.
Dal canto suo Giuseppe Antoci ha sottolineato il grande impegno di Coldiretti a difesa della legalità, degli imprenditori e dunque del settore produttivo, profuso anche con la costituzione, fin dal 2014, della Fondazione “Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare”, il cui Comitato scientifico è presieduto dal Procuratore Gian Carlo Caselli.
Scendendo più nella realtà locale il Direttore Ascolese ha sottolineato che “Coldiretti Molise, plaudendo all’operato della Prefettura di Isernia che nei mesi scorsi, aveva richiamato l’attenzione sulla necessità della prevenzione di infiltrazioni mafiose nel settore, sul rischio dell’interesse all’occupazione di porzioni del demanio locale al solo scopo di accedere a fondi europei/statali, senza che ne segua l’effettiva attività di pascolo degli animali, ha inviato una specifica missiva ai Comuni, che hanno la titolarità, sotto forma di proprietà o uso civico, di terreni a pascolo, di compiere attente verifiche per assicurarsi che sui terreni affittati o concessi, per l’esercizio del pascolo, siano effettivamente presenti gli animali; specie nel caso in cui gli imprenditori, affittuari o concessionari, non fossero molisani”.
Il vice Presidente regionale di Coldiretti, Adamo Spagnoletti, ha invece voluto porre l’accento anche sulla questione del rischio di infiltrazioni malavitose anche nella realizzazione di parchi per la produzione di energie da fonte rinnovabile che, non di rado, sottraggono terreno fertile e coltivabile all’uso per la produzione di cibo.
Anche per il Senatore della Porta “non bisogna mai abbassare la guardia” anzi è necessario attenzionare il fenomeno senza sottovalutare anche i furti di mezzi ed attrezzature agricole a danno degli imprenditori che possono nascondere la longa manus della criminalità organizzata. Linea di condivisa anche dal Presidente del Consiglio regionale Pallante che ha assicurato la massima attenzione verso i rischi di infiltrazioni malavitose da parte delle istituzioni regionali.
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