Gravina specifica: “Non c’era un centesimo appostato su strutture mobili da allocare da altre parti, sostenerlo è falso”
CAMPOBASSO – Uno dei temi all’ordine del giorno dei lavori del Consiglio comunale di Campobasso, svoltosi quest’oggi in modalità telematica, è stato quello del Mercato coperto di via Monforte e della riqualificazione urbana delle periferie, così come richiesto dai consiglieri del PD Battista, Chierchia, Trivisonno e Salvatore con una loro mozione.
L’assessore alle Attività Produttive, Paola Felice, nel suo intervento, ha voluto come prima cosa ricostruire la storia recente del Mercato di via Monforte, ricontestualizzandone anche, in modo reale, i numeri.
“Il Mercato di via Monforte è un’area mercatale che dal 2015 non è potuta più essere oggetto di bando per l’assegnazione dei posteggi, – ha specificato Felice – e questo perché già da allora non rispondeva alle norme sanitarie per poterlo fare. Ad oggi, quindi, risultano come attività, due assegnatari di box, uno per prodotti alimentari e uno per prodotti ortofrutticoli. Vi sono, poi, 7 coltivatori diretti che occupano i banchi e 7 spuntisti, più tre operatori ittici.
La maggior parte degli operatori – ha sottolineato l’assessore – frequentano il mercato solo nei giorni del mercoledì e del venerdì, quando sono presenti i tre assegnatari dei posti per prodotti ittici.
Con tutti gli operatori, l’Amministrazione e la struttura delle Attività Produttive in modo particolare, ha avuto molteplici interlocuzioni già a partire dagli scorsi mesi, – ha voluto precisare l’assessore – sia per tutto ciò che ha riguardato le varie fasi dell’emergenza Covid e sia per quanto bisognava pensare di predisporre in vista della prossima ristrutturazione del Mercato e della riqualificazione della zona. Nel corso dei diversi incontri avuti, gli ultimi dei quali avvenuti nella scorsa settimana, è emersa, da parte degli operatori, una costante che intendiamo tenere in grande considerazione, ovvero la necessità, manifestata da gran parte di loro, di restare tutti insieme e di non essere spostati in maniera separata.
Si è così ragionato insieme anche sulla possibilità di allestire una tensostruttura, ma ciò, va detto chiaramente, prevede dei problemi oggettivi innanzitutto in termini di autorizzazioni e i tempi sono davvero troppo stretti. A questo poi, va aggiunto, che gran parte della zona adiacente al Mercato, farà parte dell’aria di cantiere e la proposta stessa presentata, di spostare i commercianti nello spazio vicino alla Casa della Scuola, è a sua volta impraticabile, perché la struttura di via Roma sarà a sua volta oggetto di altri lavori legati al progetto Smart Green e all’efficientamento energetico. Le alternative, quindi, oggettivamente, non sono possibili nelle aree adiacenti al mercato.
Per questo, – ha continuato Felice – la nota inviata il 27 novembre agli operatori del Mercato coperto di via Monforte, principalmente chiedeva loro di valutare, vista l’imminenza dei lavori di ristrutturazione, la possibilità di continuare la loro attività presso il mercato coperto di via Benedetto Croce, altra struttura comunale posta in una zona densamente popolata e che, fra le altre cose, sta riscontrando un forte interesse proprio da parte delle associazioni di categoria.
Nella nota inviata il 27 novembre – ha spiegato l’assessore – era stata fissata una data, quella del 16 gennaio 2021, per sospendere le attività all’interno del Mercato di via Monforte, ma questo solo a seguito di valutazioni tecniche riferite alle procedure necessarie per iniziare i lavori. C’è stata la possibilità, nei giorni a seguire, dopo l’invio di quella nota da parte del dirigente del settore, di differire, ancora per qualche mese, la chiusura. Dopo il 6 gennaio, avremo nuovi incontri con gli operatori del Mercato coperto”.
Il sindaco Gravina ha voluto, inoltre, chiarire le situazioni legate al Bando Periferie, del quale sono parte importante i lavori previsti per il Mercato di via Monforte.
“Il Bando Periferie è una grande possibilità per la nostra città, su questo dovremmo essere tutti d’accordo, però, viste alcune ricostruzioni fatte negli ultimi giorni, credo sia necessario fare una minima cronistoria di come si è giunti a poter effettivamente ottenere queste risorse. Infatti, – ha continuato Gravina – dopo la firma avvenuta da parte della passata Amministrazione nel febbraio 2019, nulla venne portato avanti nei mesi seguenti. Fu la Presidenza del Consiglio dei Ministri a farmi sapere, nell’ottobre del 2019, a seguito di una mia richiesta di informazioni, che non risultava nessuna successiva comunicazione a quell’atto del febbraio 2019. A quel punto, di fatto, eravamo esclusi dal finanziamento. Abbiamo dovuto, in tempi rapidi ed immediati, fare istanza, istanza che venne per fortuna accettata e ci permise di riprendere il filo dei progetti in modo concreto.
Altra specifica, – ha detto Gravina – i progetti legati al Bando Periferie, così com’erano stati presentati inizialmente, per il 70 per cento, contenevano inesattezze e mancanze non di poco conto e mi sorprende che, nonostante questo, si sia detto, pur sapendo che non era vero, che la precedente Amministrazione aveva provveduto già ad appostare i finanziamenti necessari per le previste strutture di supporto. Bene, non c’era un centesimo appostato su strutture mobili da allocare da altre parti, sostenerlo è falso e chi lo ha sostenuto con troppa facilità davanti ai commercianti, dovrebbe ora dimostrarlo carte alla mano.
Anche in commissione – ha aggiunto il sindaco – è stato spiegato come solo sul Mercato coperto l’Amministrazione dovrà aggiungere la cifra di 750000 euro per rendere fattibile un progetto che abbiamo dovuto modificare e rimodulare perché presentava problematiche soprattutto riferite ai sottoservizi e alle zone dei parcheggi.
Se solo il Mercato coperto, con una modifica progettuale, si porta dietro 750000 euro in più, ci vuole allora la giusta ed oggettiva visione su quanto è necessario realizzare per il bene della città e di come bisogna farlo.
Quando una struttura, come nel caso del Mercato di via Monforte va chiusa per permettere la realizzazione di un progetto utile all’intera città e non ad una singola Amministrazione, non lo si fa per un capriccio, ma per necessità superiori e se non si è legati a pregiudizi politici, soprattutto chi ha amministrato in passato, non dovrebbe avere alcuna difficoltà a riconoscerlo”.
La mozione del PD, al termine della discussione, è stata respinta con 21 voti contrari, un’astensione e 4 voti a favore. Il Consiglio comunale tornerà a riunirsi, sempre in modalità telematica, per continuare ad affrontare gli altri punti all’ordine del giorno, mercoledì 30 dicembre, dalle ore 8.30.