TERMOLI – L’Associazione Culturale settimopiano – ALIA propone una retrospettiva dell’artista Michele Pucacco presso De Gregorio – Termoli dal 23 febbraio al 23 marzo 2019. Michele Pucacco è stato un artista che ha operato tra Sant’Elia a Pianisi e Bologna ed ha esposto con personali e collettive a Bologna, Bergamo, Pavia, Milano, New York, Tokyo ed altre città. Le sue opere sono in collezioni nazionali ed internazionali.
Eppure in Molise non è molto conosciuto e, come può accadere, le condizioni ambientali di territori periferici sono state sfavorevoli alla sua esistenza e alla diffusione della sua opera. É scomparso nel 2015, ma le sue opere resistono al ticchettio delle lancette perché intrise di una eleganza fuori dal tempo. Per questo motivo credo sia lecito usare il presente. Pucacco supera l”impasse’ informale, rifugge dal minimalismo e dall’arte povera creando opere complesse.
Resta con un piede nella pittura, ma punta l’altro piede verso la plasticità. L’opera di Puccacco è colta per i riferimenti alla ricerca dei maestri come Burri, Fontana, Pace, Emblema. La tela, fatta di materiali tessili diversi, è cucita, tagliata, forata e spesso penetrata da uno stecco di legno appositamente lavorato che talvolta si trasfigura nell’asse di rotazione dell’intera ‘opera-geoide’ in una cosmogonia fantastica; altre volte è contundente e trapassa la tela come piercing nel corpo della pittura.
La complessità non implica una mancata chiarezza espressiva: è esplicita soprattutto nel trattamento delle superfici che vibrano in minutissimi punti di colore che ricordano le atmosfere di Miller e il pointillisme. Con abilità magistrale Pucacco crea ‘dispersori visivi’, opere magnetiche. Lo sguardo, attratto in prima battuta dalla chiarezza segnica e materica, apre la porta ad una lenta introspezione dell’osservatore.
Michele Porsia