MIRABELLO SANNITICO – Il gran finale si è tenuto domenica scorsa, 9 giugno, con la premiazione dei migliori e ancora una volta l’evento ha confermato tutto il suo valore e tutta la sua qualità, conquistati, anno dopo anno, con professionalità, costanza e impegno. Il Premio nazionale “Mirabello in Musica”, ideato e organizzato dall’associazione musicale “Doppio Diesis”, ha appena vissuto la sua dodicesima stagione. Un traguardo non da poco, anzi di assoluta importanza: la continuità data alla manifestazione esprime il forte e crescente interesse che ruota attorno a essa.
Un po’ di numeri per dare con maggiore concretezza la portata dell’evento: 120 partecipanti, di cui 85 solisti e 35 elementi in formazioni, duo quartetti e un ensemble di 15 chitarre + percussioni. 30 iscritti in più rispetto all’edizione dello scorso anno. C’è voglia, c’è richiesta in giro di iniziative di livello e spessore. “Mirabello in Musica”, che vanta il patrocinio di Regione, Comune di Mirabello Sannitico e Comune di Ferrazzano, indubbiamente, lo è.
Un successo, questo, che non era scontato, ma prevedibile: bisognava crederci e vederci lungo. Come ha fatto, con discrezione e in silenzio, il direttore artistico della manifestazione. Il Maestro Angelo Baranello, docente di pianoforte al Conservatorio Perosi di Campobasso, è il cuore, la mente e il braccio operativo dell’iniziativa. Dietro la sua passione per la musica, la ferma volontà di creare un’occasione utile ai ragazzi, per lo più studenti, di misurarsi tra di loro. E non solo questo.
“Mirabello in Musica” è soprattutto l’opportunità di incontro, confronto, e conoscenza per ragazzi che vengono da tante altre regioni italiane (Toscana, Umbria, Campania, Puglia, Lazio, Sardegna, Basilicata, Abruzzo e ovviamente Molise). È opportunità di apertura e scoperta del territorio regionale: ai partecipanti al concorso, durante la loro permanenza a Mirabello, si dà la possibilità di visitare i luoghi più suggestivi del Molise. E quest’anno anche qualcosa in più: a Palazzo Spicciati, dove si tengono le audizioni e i concerti, è stata allestita una mostra dell’arte molisana di fare strumenti. Un viaggio dal fascino tra la sapienza creativa e anche un po’ misteriosa da chi da materiali “comuni” sa trarre raffinati strumenti che suonano. Strumenti come clavicembali, mandolini, chitarre, liuti, violini.
Per oltre una settimana, il Premio è iniziato lo scorso 1 giugno, il piccolo comune alle porte di Campobasso è diventato teatro di talento e diventato centro che ospita personaggi di chiara fama nel mondo dell’esecuzione musicale, musicisti di livello nazionale e internazionale. Questi i membri delle giurie, composte, oltre che dal direttore artistico Angelo Baranello, dal pianista argentino Daniel Rivera, docente di pianoforte dell’Accademia delle Arti di Sarzana e dell’Accademia Musica ritrovata di Livorno (Sezioni di Pianoforte, Fiati, Archi, Musica da Camera); dal chitarrista aquilano Agostino Valente, docente di Chitarra al conservatorio “Perosi” di Campobasso (Sezione di Chitarra); dal fisarmonicista Massimiliano Pitocco, docente al conservatorio “S. Cecilia” di Roma (Sezione di Fisarmonica); dall’organettista di Teramo Danilo Di Paolonicola, pluripremiato ai campionati mondiali di organetto, docente al Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma (Sezione di Organetto) e dai molisani Pasquale Farinacci, spalla delle orchestre molisane, Maurizio Marino, oboista, docente presso il “Perosi” di Campobasso, Marcello Rivelli, stimato chitarrista e docente di Venafro, Tiziano Baranello, violoncellista, con all’attivo più di mille concerti, Antonio Iafigliola, compositore, Tiziano Palladino, mandolinista, docente al liceo musicale “Galanti” di Campobasso (Mandolino, Mandolino e chitarra, o altro plettro).
Da questo parterre d’eccezione sono stati valutati giovani e giovanissimi musicisti arrivati da tutt’Italia per cimentarsi in esibizioni musicali divise per solisti e formazioni. La possibilità è stata offerta a vari strumenti distinti in nove sezioni: pianoforte, chitarra, fisarmonica, organetto, mandolino, mandolino e chitarra, fiati, archi e musica da camera. È un premio pensato per i giovani, ideato per il loro talento in erba che se sostenuto può andare molto lontano: i più piccoli non hanno nemmeno 10 anni, sono nati dal 2010; i più grandi poco più di 30 (nati dal 1987 in poi).
Domenica sera è stato assegnato il Trofeo Mirabello in Musica 2019, un’opera offerta dallo scultore agnonese Ettore Marinelli, della Pontificia fonderia di campane “Marinelli” di Agnone. La scultura è stata creata per l’occasione e raffigura una ragazza violinista mentre suona.
Una Giuria presieduta dal M° Daniel Rivera e formata da musicisti, autorità e persone tra il pubblico che hanno accettato di farne parte, ha espresso la maggioranza delle preferenze (10 su 15) al diciassettenne sassofonista di Foggia Piergiorgio Muserra, che ha sbalordito gli spettatori eseguendo, con mirabile bravura, un’originale composizione per sassofono solo di Barry Cockcroft: Beat me (1996).
Sipario sempre domenica anche sulla splendida mostra degli strumenti musicale Made in Molise, che ha esposto le campane della Pontificia Fonderia Marinelli di Agnone; le chitarre classiche di Camillo Perrella di Bojano; i clavicembali di Francois Ciocca; il liuto barocco, la chitarra barocca, il violino, il mandolino milanese di Giulio Oliva di Bojano e le zampogne e le ciaramelle di Franco Sacco di Bojano.
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