CAMPOBASSO – “Cresce il numero delle vittime sul lavoro ed anche, purtroppo, l’incremento della mortalità: a fine novembre del 2018 si registra il 9,8% di infortuni mortali in più rispetto al 2017. E il bilancio è drammatico: 1046 morti; 94 in più dello scorso anno. Come se i lavoratori di una grande azienda fossero deceduti tutti in undici mesi”. Così commenta Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega l’ultima analisi degli esperti dell’Osservatorio sulla base dei più recenti dati INAIL.
Un’emergenza sentita diffusamente da Nord a Sud del Paese, che rivela i contorni più tragici in Lombardia, dove le vittime sono 150. In Molise il numero delle morti sul lavoro è pari a 12.
“A colpire, però, non sono solo i numeri, ma anche l’età delle vittime. Quasi la metà tra i 50 e i 65 anni – sottolinea l’Ing. Rossato – questo a dimostrazione di come l’esperienza non sia sufficiente a tutelare i lavoratori. Anzi, purtroppo, la percezione del rischio sembra diminuire con il passare del tempo”.
Osservando il numero degli infortuni si scopre che sono 720 coloro che hanno perso la vita in occasione di lavoro e 326 in itinere, mentre la media di mortalità nel nostro Paese è un vero e proprio incubo: 96 vittime al mese, 22 alla settimana, dalle 3 alle 4 persone ogni giorno.
Le donne vittime di un infortunio mortale sul lavoro nel 2018 sono state 97. Nel 2017 erano 90. Gli stranieri deceduti nei primi undici mesi del 2018 sono stati 169.
I settori più colpiti sono le Costruzioni (113 vittime), Trasporti e Magazzinaggio (95) e le Attività Manifatturiere (94).