CAMPOBASSO – Le pubbliche amministrazioni locali con più dirigenti donna sono quelle abruzzesi (48%), seguono Molise e Valle d’Aosta (47%). A evidenziarlo è una ricerca condotta da ‘Centro studi enti locali’, basata sull’elaborazione dei dati derivanti dall’ultimo conto annuale della Ragioneria generale dello Stato riferito al 2021. Le dipendenti degli enti locali superano numericamente i colleghi uomini in dodici regioni su venti: Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Trentino Alto Adige, Toscana, Umbria, Valle D’Aosta e Veneto. Non una di queste regioni vede però i ruoli apicali ricoperti prevalentemente da donne.
Lo scarto più vistoso è quello del Trentino-Alto Adige che, sebbene abbia 7 dipendenti comunali/provinciali/regionali su 10 di sesso femminile, vede gli uomini sedere sul 58% delle poltrone di peso. Non lontano lo scenario veneto dove il 60% dei dipendenti delle P.A. locali è donna, ma il 65% dei dirigenti, segretari e direttori generali è uomo. Le uniche regioni in controtendenza, da questo punto di vista, sono l’Abruzzo, la Calabria, la Campania e il Molise. Sebbene anche in questi casi le dirigenti donna rappresentino una minoranza, la loro percentuale è comunque superiore rispetto a quella di partenza delle donne sul totale dei dipendenti.