Tanto che l’Azienda sanitaria regionale in diverse occasioni è stata costretta a rivolgersi a personale straniero e ora è alla ricerca di due medici pediatri da assumere a tempo determinato. L’Avviso pubblico per soli titoli dello scorso 25 maggio, infatti, è “in deroga alle norme che disciplinano le procedure per il riconoscimento delle qualifiche professionali sanitarie conseguite in un Paese dell’Unione Europea o in Paesi terzi”.
“Attualmente – si legge nella delibera del Commissario straordinario Asrem, Evelina Gollo – anche a seguito dei concorsi pubblici e degli avvisi a tempo determinato espletati dall’Azienda, risultano in servizio 4 pediatri all’ospedale di Campobasso, di cui due specializzandi e due a tempo determinato, 6 in quello di Isernia, di cui uno specializzando e tre assunti a tempo determinato, mentre in quello di Termoli i pediatri in servizio sono 6, di cui 3 assunti a tempo determinato”. In Molise durante l’emergenza Covid hanno prestato servizio con contratti a tempo determinato alcuni medici venezuelani e, successivamente, sempre dal bacino estero se ne sono aggiunti altri.
C’è chi, però, ha espresso scetticismo. “Le soluzioni ‘tampone’ – ha detto il presidente dell’Ordine dei medici di Isernia, Fernando Crudele – servono solo a rinviare il problema: alla scadenza del contratto, si ritorna al punto di partenza. In Molise è fondamentale tornare a investire sulla sanità pubblica”. Il Molise dal 2007 è in Piano di rientro dal disavanzo sanitario e dal 2009 è commissariato. Soluzione che al momento, però, non ha prodotto gli effetti desiderati.
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