CAMPOBASSO – Le organizzazioni sindacali CGIL CISL guardano con preoccupazione al provvedimento di sospensione dei fondi approvato dal Senato nel mese di agosto che blocca il finanziamento, almeno fino al 2020, degli investimenti destinati alle città e alle aree metropolitane per progetti di rigenerazione riguardanti le periferie. Si legge nella nota:
“A prescindere dalle diverse interpretazioni giuridiche poste a sostegno del provvedimento e contestate da sindaci e amministratori locali, appare anomalo che organi dello stato di livello superiore disattendano un accordo già sottoscritto con i diversi Comuni che peraltro avevano già avviato iter di progettazione, di partenariato e addirittura, in alcuni casi, di realizzazione infrastrutturale con le quote di cofinanziamento.
I numeri che sono stati annunciati dai Sindaci del Comune di Campobasso e di Isernia nel corso della riunione dello scorso 5 settembre, alle scriventi organizzazioni sindacali presenti, sono apparse da capogiro: 2,1 miliardi di finanziamento (circa 30 milioni di euro per il Molise), effetti potenziali di circa 3,9 miliardi di cofinanziamento e, in prima battuta, 42.000 posti di lavoro che, restando così le cose, risulterebbero congelati.
Le scriventi organizzazioni sindacali auspicano una serie di iniziative politiche che portino ad una discussione approfondita nella discussione parlamentare alla camera che si terrà nel prossimo autunno.
Dopo gli annunci di rilancio dell’economia e promesse di posti di lavoro, provvedimenti come quelli sopracitati, non trovano alcuna giustificazione andando a colpire a 360° gradi imprese, lavoratori, ordini professionali, amministrazioni locali che dovrebbero essere gli attori principali del rilancio dell’economia.
Resta il sospetto che, quello che è stato definito da parte del Presidente dell’ANCI “un furto operato con destrezza”, sia solo una mera operazione di spostamento di risorse per dare seguito ad improbabili promesse elettorali annunciate senza la certezza delle dovute coperture finanziarie.
In questo caso la situazione sarebbe oltremodo gravosa perché potrebbe rispondere ad esigenze di breve periodo sacrificando provvedimenti strutturali che restituirebbero, invece, risorse, lavoro e speranza ad intere generazioni con il vantaggio di avere quartieri riqualificati e con servizi adeguati.
CGIL e CISL del Molise così come fatto per i ritardi legati alla gestione delle aree di crisi e delle aree di crisi complesse interesseranno, nei prossimi giorni, le proprie strutture centrali per provare a tessere una rete di interesse sulla vicenda”.