Le misure proposte a valere anche sulla rinuncia alle indennità avrebbero fornito un aiuto concreto alle famiglie ed alle imprese di Montenero, oggi in difficoltà a causa della pandemia. Le proposte prevedevano:
Il tutto sarebbe possibile con la rinuncia alle indennità dell’intera Giunta e dell’intero Consiglio comunale, oltre che ad alcuni tagli alla spesa superflua, assolutamente non l’azzeramento così come si vuole far intendere dalla maggioranza, sulle risorse destinate “all’estate montenerese 2020” in considerazione che probabilmente molte manifestazioni non si potranno svolgere a causa del rischio concreto dei contagi.
Proposte tutte realizzabili, a differenza di quanto afferma la maggioranza, tant’è vero che molte amministrazioni le stanno attuando. La priorità oggi è solo quella di sostenere le famiglie e le imprese di Montenero.
Misure come quelle da noi presentate dovrebbero essere viste come collaborazione alla gestione di questa emergenza e per il bene della nostra comunità, e non come tentativi per mettere in difficoltà l’Amministrazione. Questo momento emergenziale, a nostro parere, non ha bandiere politiche ed andrebbe gestito collaborando tra “uomini”. Ma evidentemente la richiesta di rinunciare tutti alle indennità, è stata vista come una provocazione e non come un obbligo morale nei confronti dei nostri concittadini.
A tal proposito mi permetto una riflessione maggiore. La maggioranza, nel suo comunicato, ha dichiarato che le indennità sono il compenso per il loro lavoro quotidiano e per la copertura assicurativa sul rischio che possono correre. Credo che quel compenso sia stato abbondantemente ripagato in tutti questi anni. La proposta infatti nasce considerando lo stato di necessità ed emergenza che viviamo e dal fatto che questa Giunta e questo Consiglio percepiranno indennità per ulteriori sei mesi per il solo fatto che le elezioni sono state posticipate a causa dell’emergenza da Covid-19.
La maggioranza dimentica con troppa facilità che le indennità di cui godono, gli è stata concessa dai cittadini di Montenero perché hanno riposto in loro la fiducia che gli ha permesso di essere eletti. Oggi sarebbe un obbligo morale dividere quel compenso con chi è maggiormente in difficoltà.
La maggioranza afferma a parole, contraddicendosi nelle azioni, che “la beneficenza si fa senza sbandierarla”. Ha ragione, ma qui nessuno sta parlando di beneficenza. Qui stiamo parlando di come utilizzare i soldi della collettività, di come dovrebbe essere un dovere rinunciare a ciò che nemmeno sarebbe spettato, dopo aver avuto legittimamente tanto“. Lo riferisce in una nota Nicola Palombo, Capogruppo Costruire il Futuro.
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