La zonizzazione utilizzata dall’Osservatorio Sicurezza Vega dipinge il rischio infortunistico nelle regioni italiane secondo la seguente scala di colori:
“Il 2022 si apre con un tragico bilancio per le morti sul lavoro. Sono già 46 le vittime. Cinque decessi in più rispetto a gennaio 2021, in una situazione in cui la pandemia da Covid-19 influisce sempre meno sugli infortuni sul lavoro. Numeri drammatici che raccontano il dolore di altrettante famiglie. E sono in crescita del 47% le denunce totali di infortunio. Così, l’Italia raccontata dai numeri, appare sempre più insicura. Ma, in realtà, è l’indice di incidenza della mortalità – cioè il rapporto degli infortuni mortali rispetto alla popolazione lavorativa – a descrivere correttamente e obiettivamente l’emergenza, regione per regione”. Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre, legge così il primo triste bilancio dell’anno alla luce dell’ultima indagine e zonizzazione del rischio di morte per i lavoratori del nostro Paese.
Così l’Osservatorio mestrino fotografa, alla stregua della pandemia, l’emergenza morti sul lavoro in Italia all’alba del 2022. A finire in zona rossa al termine del primo mese del 2022 con un’incidenza maggiore del 25% rispetto alla media nazionale (Im=Indice incidenza medio, pari a 1,4 morti ogni milione di lavoratori) sono: Puglia, Molise, Sicilia, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia.
In Zona Arancione: Sardegna, Marche e Lombardia
In Zona Gialla: Toscana, Lazio e Campania
In Zona Bianca: Veneto, Piemonte, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Liguria, Umbria e Valle D’Aosta
Numeri assoluti e incidenze producono graduatorie differenti. E infatti la classifica cambia. Tant’è che a guidare la classifica del maggior numero di vittime in occasione di lavoro è la Lombardia (7), la regione con la maggior popolazione lavorativa in Italia.
Seguono: Sicilia ed Emilia Romagna (4), Puglia e Lazio (3), Toscana, Campania, Veneto (2), Molise, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Marche e Piemonte (1).
A gennaio 2022 sono 46 le vittime sul lavoro registrate in Italia; di queste, sono 33 quelle rilevate in occasione di lavoro (erano 34 a gennaio del 2021), mentre sono 13 sono quelle decedute a causa di un incidente in itinere (erano 7). Quasi raddoppiate. Ed è il settore delle Costruzioni, che si conferma il più a rischio di infortunio mortale, quello che a gennaio 2022 ha fatto più vittime in occasione di lavoro: sono 4.
Seguono: Trasporto e Magazzinaggio (3), Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (2), Attività Manifatturiere (1), Commercio, Riparazione di autoveicoli e motocicli (1).
La fascia d’età più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro è quella tra i 55 e i 64 anni (11 su un totale di 33). Ed è proprio in questa fascia d’età che si rileva anche l’indice di incidenza più alto di mortalità rispetto agli occupati (2,4). L’incidenza di mortalità minima è invece nella fascia di età tra 25 e 34 anni, (pari a 0,5), mentre nella fascia dei più giovani, ossia tra 15 e 24 anni, l’incidenza risale a 2 infortuni mortali ogni milione di occupati. Questo dimostra come le fasce di età dei più giovani e, soprattutto dei lavoratori più maturi ed esperti, siano quelle più a rischio di infortunio mortale. Aspetto da tenere in considerazione vista la propensione del legislatore di posticipare l’età di pensionamento.
Le donne che hanno perso la vita in occasione di lavoro a gennaio 2022 sono 2 su 33. In quattro invece hanno perso la vita in itinere. Gli stranieri deceduti in occasione di lavoro sono 2. Il lunedì e il martedì i giorni della settimana in cui si è verificato il maggior numero di infortuni mortali.
Le denunce di infortunio totali sono in aumento (+ 47%). A gennaio 2021 erano 39.183 e a gennaio 2022 sono 57.583 (18.400). Di queste denunce, sono ben 9.905 quelle registrate nel settore Sanità e Assistenza Sociale. Quasi raddoppiate rispetto al gennaio 2021 quando erano 5.302.
Altrettanto significativa la variazione delle denunce di infortunio nel Settore Trasporto e Magazzinaggio: sono 6.247 a fine gennaio 2022, ma erano 1.209 a fine gennaio 2021 (+417%). Le denunce di infortunio delle lavoratrici italiane a gennaio 2022 sono state 29.081, quelle dei colleghi uomini 28.502.
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