ROMA – Un bagno di folla, per lo più molisana, per l’inaugurazione a Roma della mostra di Michele Paternuosto, artista nato a Toro (Campobasso), ma da anni residente nella Capitale. Un evento non solo espositivo, ma dal grande valore sociale: infatti la storica bottega artigiana dell’artista, a pochi metri dal Colosseo, in via del Cardello 21b, rischia la chiusura. Così l’associazione Forche Caudine e il consigliere Antonello Ciancio del VII Municipio (con moglie molisana) hanno costituito un comitato perché le istituzioni garantiscano uno spazio pubblico al maestro molisano, uno degli ultimi in Italia a dedicarsi all’antichissima tecnica pittorica dell’encausto.
“Abbiamo raccolto istantaneamente l’appello dell’amico Michele – ha raccontato Giampiero Castellotti, presidente di Forche Caudine, nel corso dell’inaugurazione – collaborando alla creazione di un comitato per sostenere la sua causa, per organizzare e promuovere una serie di mostre e per dare risalto mediatico alle iniziative e alla sua opera”.
Gli ha fatto eco l’architetto Antonello Ciancio: “La cultura è il bene comune per eccellenza, indispensabile per rilanciare valori, relazioni, gratificazioni che ci aiutano a vivere meglio. Partenuosto è un artista d’eccellenza ed i suoi lavori trasmettono saperi antichi. Ecco perché siamo certi che la questione della sua sede sarà presto risolta, già ci sono istituti scolastici che ci stanno dando la disponibilità ad accogliere questo vere e proprio maestro”.
La mostra ha chiamato a raccolta tanti romani d’origine molisana nel quartiere Garbatella, dove l’esposizione è ospitata nel coworking Millepiani di via Nicolò Odero 13, uno dei luoghi animati dalla kermesse “Molise, un’altra Storia” promossa da Forche Caudine quattro anni fa. Dopo il weekend, le opere saranno trasferite venerdì 8 giugno presso il Tennis Roma di via Ipponio 11. Poi, dal 15 al 17 giugno, presso “Sapori e Parole” in via Appia Nuova, 147, zona piazza Re di Roma, vicino alla sede di “Forche Caudine”.
Michele Paternuosto s’è formato a Campobasso sotto la guida di due maestri pittori, Angelo Fratipietro e Nicola Rago. Dopo esperienze in Germania e in Canada, s’è trasferito definitivamente a Roma dove ha iniziato ad operare nel suo studio a pochi metri dal Colosseo. Uno spazio destinato alla chiusura, ma che potrebbe rinascere presso il prestigioso istituto “Galilei” in via Conte Verde, che proprio quest’anno compie il secolo di vita.