“Mostri (Quando non c’è più l’amore)”, presentazione del libro

15

Lunedì 29 luglio alle 18 in Piazzetta Rossa la presentazione del libro “Mostri (Quando non c’è più l’amore)” di Giovanni Mancinone

lunedì 29 luglio ore 18 - 1PIETRACATELLA – Nella ‘piazzetta rossa’ di Pietracatella – luogo recentemente rigenerato – lunedì 29 luglio dalle ore 18:00 si terrà la presentazione del libro Mostri (Quando non c’è più l’amore) di Giovanni Mancinone, giornalista molisano. Ad aprire l’incontro i saluti del Sindaco Antonio Tomassone e di Legambiente Molise con Chiara Cancellario. Dialogano con l’autore: Michaela Marraccio (giornalista) e Monica Prato (psicologa e psicoterapeuta).

‘Mostri’ un libro che è giunto all terza ristampa e ha vinto molti premi a livello nazionale. Il libro tratta di dieci storie di femminicidi – e anche di un omminicidio – ripescate nelle cronache di una provincia placida e anonima compongono una sorta di mappa delle tante sfumature che assume la violenza sessista. Lo stile asciutto, quasi asettico, con cui Giovanni Mancinone descrive fatti turpi contribuisce a rendere più efficace l’affondo nelle oscurità dell’animo di uomini autori di violenze contro le loro partner. Ma lo scrittore non si astiene dal giudizio e coglie le asimmetrie: c’è la vittima, che vuole fare le sue scelte, e c’è un uomo che glielo impedisce, uccidendola. Quasi sempre è un compagno che non sa accettare la conclusione di una relazione amorosa e l’autonomia femminile.

Oltre cento donne ogni anno muoiono per femminicidio, una strage che continua a ripetersi, sempre con lo stesso copione. Sono utilissime, quindi, queste pagine che dimostrano l’importanza di andare oltre la superficie se vogliamo comprendere la radice del problema, che è una millenaria cultura maschilista e di sopraffazione. I ‘mostri’ sono tali non per una qualche eccezionalità, bensì per il rifiuto di emanciparsi da arcaici e comodi stereotipi. La strada dell’autodeterminazione è stata dolorosa, complicata, contraddittoria. Ma le donne hanno sperimentato sulla propria pelle che è l’unica possibile per vivere in libertà.