“Per il WWF questo rappresenta un importante passo in avanti che l’Italia compie verso l’obiettivo di tutelare il 30% di territorio a terra e a mare entro il 2030, come previsto dalle strategie internazionali sulla biodiversità. Il ministro, partecipando a inizio aprile al convegno nazionale “Protected Areas & Conservation” organizzato dal WWF Italia presso la Tenuta presidenziale di Castelporziano, aveva promesso l’imminente nascita di questo nuovo Parco e l’Associazione si complimenta con lui per aver tenuto fede all’impegno preso.
Il provvedimento ministeriale arriva per ottemperare ad una pronuncia del TAR del Lazio dell’ottobre 2024 ed è un peccato che la politica sia comunque arrivata solo a seguito dell’intervento della magistratura amministrativa. La legge istitutiva del Parco risale al dicembre del 2017, ma se ne parlava da molti anni prima, tra proposte di perimetrazione e discussioni sulle norme di salvaguardia.
Il nuovo Parco era in parte ricompreso in un Parco regionale istituito nel 2002 nel versante campano su una superficie di oltre 33 mila ettari. Il WWF si riserva di verificare nel dettaglio le disposizioni e la perimetrazione contenute nel decreto, ma sicuramente siamo di fronte ad un atto importante, non solo per le valenze ambientali del territorio che verrà tutelato, ricco di cascate e di foreste, di praterie di alta quota e zone agricole ad alta biodiversità, oltre che di importanti siti storici (es. il sito archeologico di Saepinum), ma anche quale fondamentale elemento di connessione ecologica tra i Parchi abruzzesi e quelli dell’Appennino meridionale, crocevia unico per innumerevoli specie di flora e fauna, oltre che serbatoio idrico per intere regioni.
Come WWF Italia saremo orgogliosi di mettere a disposizione del nuovo Parco l’esperienza ultraventennale dell’Oasi WWF di Guardiaregia-Campochiaro, nel versante molisano, istituita nel 1997 e dal 2010 Riserva Naturale Regionale, che oggi rappresenta un modello di tutela e valorizzazione del territorio: si tratta della seconda Oasi WWF per estensione in Italia (oltre 3.000 ettari) che negli anni, grazie alla collaborazione con i Comuni e la Regione, ha sviluppato una serie di strutture come centri visita, area faunistica, sentieri natura e una ricca competenza in attività educative che potranno supportare il Parco Nazionale fin dalla sua fase di avvio.
Auspichiamo che ora il Ministero non attenda ulteriori pronunce della magistratura per quanto riguarda gli altri parchi nazionali “sospesi” che sono in attesa da troppo tempo di diventare realtà: il Parco Nazionale della Costa Teatina, il Parco Nazionale dei Monti Iblei, il Parco Nazionale delle Isole Eolie, il Parco Nazionale delle Isole Egadi, per non parlare di tante aree marine, attendono da anni il passaggio da “parchi di carta” a vere e proprie aree naturali protette: passaggi indispensabili se davvero si vuole raggiungere, a beneficio di tutti, l’obiettivo di 30% del territorio italiano tutelato, così come previsto dalla Strategia europea (e recepito anche da quella italiana) per la biodiversità”.
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