Il piano neve, spiega Lallitto, “è studiato partendo dalle priorità di una comunità: Casa Comunale, medici di base – guardia medica, Caserma dei Carabinieri, luoghi da dove “guidare” le operazioni e le urgenze. Segue lo sgombero di strade dove risiedono soggetti fragili o bisognosi di cure già comunicati al Comune. Zona Pip e strade principali del paese per consentire la ripresa delle attività lavorative. Scuole, se aperte, e uffici pubblici. Seguono le strade secondarie e le vene stradali più lontane dal centro. Con i mezzi piccoli comunali si procede dove non è possibile l’attraversamento dei mezzi pesanti”.
Di conseguenza “le discese molto ripide del paese non sono una priorità poiché costituiscono un pericolo non solo per gli operatori che conducono i mezzi di sgombero ma anche per chi si avventura con mezzi propri dopo la rimozione della neve, con il rischio del ghiaccio”, precisa Lallitto. “Il consiglio che posso dare alla comunità per le giornate che iniziano come questa è di restare a casa se possibile, di uscire a piedi se indispensabile e se non si necessita di autovettura e di montare le catene qualora spostarsi con una automobile diviene fondamentale e la neve ancora non è stata rimossa. Per quanto riguarda la pazienza e la tolleranza… Beh, là ce la dobbiamo mettere tutti, tutta!”.
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