“Inserire di notte, in un decreto ristori, due norme che riguardano il processo penale, l’una per trasformare il grado di appello in una trattazione scritta e, l’altra, per lasciare un presunto innocente in custodia cautelare sine die a causa della sospensione dei termini legati all’emergenza Covid, è un gesto orrido tipico di una cultura autoritaria della giurisdizione. La cultura delle garanzie è finita calpestata in maniera spudorata e senza vergogna. I processi fateli senza difensori, tanto sono tutti colpevoli a prescindere e scusate pure per il disturbo che, evidentemente, creiamo in udienza!”.
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