LARINO – La Fiera d’Ottobre si rinnova con un obiettivo ambizioso: consacrare Larino come capitale dell’agroalimentare molisano. Come un’antica quercia che allarga i suoi rami, la Fiera punta a radicarsi nel panorama nazionale, fondendo l’eredità agricola del territorio con l’innovazione, e aprendo la strada a nuove opportunità per
imprese e comunità.
La 281esima edizione della storica Fiera d’Ottobre ha animato il Polo Fieristico di contrada Monte Arcano a Larino, trasformando la città molisana nel cuore pulsante dell’agroalimentare regionale ma con rinnovata ambizione: non solo continuare la sua lunga tradizione, ma anche ridefinire il proprio ruolo e diventare un punto di riferimento a livello nazionale per il settore agroalimentare e le imprese agricole.
Il sindaco di Larino, Giuseppe Puchetti, ha tracciato con chiarezza la visione della sua Amministrazione.
“Dallo scorso anno, abbiamo riflettuto profondamente su come rilanciare la Fiera, perché in un’era dominata dalle piattaforme di e-commerce come Amazon, le fiere tradizionali stanno perdendo il proprio appeal. Se vogliamo che la Fiera diventi un vero contributo per la nostra comunità e il nostro territorio, deve evolversi e avere un nuovo obiettivo”.
Questo nuovo obiettivo, secondo Puchetti, è quello di fornire alle imprese locali gli strumenti per diventare più competitive, in particolare attraverso l’innovazione e la formazione. A tal proposito, l’amministrazione ha coinvolto attivamente enti chiave come la Camera di Commercio, l’Università del Molise e l’Istituto Tecnico Agrario di Larino.
“Abbiamo pensato di riunire soggetti con competenze specifiche in grado di amalgamarsi attraverso la Casa delle Tecnologie Emergenti, perché crediamo che solo così la Fiera potrà avere una risonanza non solo regionale, ma anche nazionale” ha aggiunto il sindaco, affermando che per la prossima edizione c’è la volontà di coinvolgere anche l’Its Demos di Campobasso.
Angela Vitiello, assessore alle Attività Produttive, ha sottolineato l’importanza strategica della Fiera per il rilancio del territorio: “Già dall’anno scorso abbiamo iniziato a delineare questa visione, e ora si sta cristallizzando. Larino, con la sua posizione geografica strategica e la tradizione secolare della Fiera, può diventare il fulcro dell’agroalimentare per l’intero basso Molise e oltre”.
Vitiello ha poi ricordato l’unicità della produzione olivicola del territorio: “Larino è una terra di olivi unici, con peculiarità che rappresentano un valore aggiunto non solo per la città, ma per l’intera regione”.
La Fiera, quest’anno, si è distinta anche per l’introduzione di iniziative che mirano a renderla più attraente per un pubblico ampio. “Abbiamo sperimentato alcune mostre, come quella del pastore abruzzese e di altre specie animali, per avvicinare i più giovani alla conoscenza del mondo rurale e agricolo” ha spiegato Puchetti, evidenziando l’importanza di “coinvolgere famiglie e scolaresche in attività educative”.
Ma la Rassegna non deve essere solo un luogo di scambio commerciale, ma anche uno spazio di formazione e riflessione. “Vogliamo che diventi un momento in cui l’accademia incontra l’impresa, dove si possano gettare le basi per progetti futuri che si sviluppino anche dopo la conclusione della manifestazione” ha affermato Vitiello. Un ringraziamento particolare è stato rivolto agli espositori, definiti dall’assessore come “gli attori principali” dell’evento.
“Senza di loro, la Fiera non esisterebbe. Hanno creduto in questa visione di ristrutturazione e vedono, insieme a noi, il potenziale inespresso di questo evento”.
Lo sguardo è proiettato al futuro: “Abbiamo anche altre idee, stiamo pensando anche di fare delle iniziative per cercare di far diventare questa fiera anche una fiera attrattiva dal punto di vista ludico, ricreativo e turistico” ha concluso il sindaco Puchetti.
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