Alcuni di questi sfollati furono mandati a Capracotta. Esistono ancora le testimonianze di quelle presenze, grazie alle lettere – conservate nelle case di Brentonico – che gli esiliati scrivevano da Capracotta alle loro famiglie in Trentino.
“Nella mia recente visita nella cittadina di Brentonico – racconta Paglione – ho avuto il piacere di incontrare i nipoti di queste persone che furono ospitate a Capracotta nel lontano 1916. Pur nel rispetto del dramma di quella lontananza vissuta in maniera forzata, insieme al sindaco e all’amministrazione comunale di Brentonico, abbiamo ripercorso – leggendo alcune di quelle lettere – una bella storia di solidarietà e di amicizia che merita di essere approfondita”.
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