Così sui social il sindaco di Capracotta Candido Paglione, che è anche presidente regionale dell’Uncem. “La salute, ad esempio, che da sempre è stata l’indicatore primario della dignità delle persone, non sarà più un diritto universalmente garantito così come è stato finora grazie al Servizio Sanitario Nazionale, che dal 1978 rappresenta il simbolo più alto dell’Unità nazionale e del diritto all’uguaglianza di tutti i cittadini italiani. La possibilità di contratti integrativi regionali per la sanità creerà ulteriori sperequazioni a danno delle regioni del Sud, con il risultato che non ci sarà più un medico o infermiere disposto a lavorare al sud”, aggiunge.
E conclude: “Il voto di ieri è un’azione di grave irresponsabilità, perché gli interessi dei nostri territori vengono prima di quelli delle bandiere di partito. Ormai siamo di fronte a una secessione di fatto, anche se non scritta. Per questo occorre creare subito un forte movimento di opinione e promuovere un referendum abrogativo di questo ddl che spacca l’Italia e non garantisce più l’accesso ai diritti fondamentali per tutti i cittadini e per tutti i territori”.
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