“Una bella conversazione a tutto tondo e un parterre qualificato con Giovanni Vetritto, Fabio Renzi, Francesco Cesare Palermo, Sandro Polci, Massimo Bastiani e Pierpaolo Lippi”, aggiunge Paglione. “Con loro abbiamo ragionato di un nuovo modello di governo delle nostre montagne per provare ad anticipare gli scenari futuri e sviluppare una nuova economia, anche alla luce della crisi climatica in atto. Quella di ieri è stata, tra l’altro, una ulteriore dimostrazione che la governance dei territori montani debba essere assicurata da un livello istituzionale intercomunale con funzioni ben precise, come già avviene in altre regioni d’Italia – come le Marche – e senza avere paura di costruire percorsi comuni”.
Per Paglione, “Insieme si può costruire nuovo sviluppo e si possono governare meglio le risorse delle nostre comunità, come la filiera del bosco e del legno, rimasta troppo a lungo poco valorizzata. Resto convinto, infatti, che quando fu deciso di chiudere le comunità montane nel Molise fu commesso un errore clamoroso, perché furono indebolite ulteriormente le popolazioni che vivono nelle nostre montagne. Oggi, forse, è arrivato il momento di ripensare quella scelta, provando a creare un nuovo modello istituzionale dei territori montani, che consenta di lavorare insieme e di condividere modelli di sviluppo possibili all’interno dei territori che ci appartengono. Senza tornare indietro alle vecchie dieci Comunità Montane di allora – effettivamente troppe – ma guardando ai presidi montani veri che esistono in Molise. E’ una partita che con un po’ di buon senso si può riaprire e il modello della nostra Green Community lo dimostra”.
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