JELSI – “É del Dott. Giuseppe de Pascale l’ultima tesi discussa all’Università Federico II di Napoli sull’abitato di Jelsi e seguita dal Professore Nicola Flora docente di Architettura. Questa volta lo studio si è concentrato su una possibile reinterpretazione – visionaria e sperimentale – della sede del municipio jelsese”. Lo si apprende da una nota del Comune di Jelsi che successivamente parla di questo studio:
«Il centro JelsiHub è l’ultimo passo di un insieme di proposte progettuali, avanzate nel corso degli anni con varie tesi sperimentali, finalizzate ad individuare strategie di controesodo nelle aree interne del nostro paese. Il progetto ha interessato gli edifici comunali, rielaborandoli sia dal punto di vista funzionale che formale, attraverso una serie di interventi che hanno la finalità di trasformare lo spazio urbano cercando di immaginare dei futuri possibili e sostenibili.
La zona ipogea è stata riprogettata in modo da costituire il nuovo collegamento tra i due corpi di fabbrica, ospitando al contempo tutta una serie di funzioni caratterizzate da una maggiore valenza pubblica. L’accesso principale a questi ambienti è costituito da una gradonata che genera un nuovo spazio urbano, un punto di incontro che all’occorrenza può essere sfruttato per eventi o come un piccolo cinema all’aperto. Attraverso la gradonata si giunge al nuovo volume ipogeo che ospita una zona biblioteca che può facilmente trasformarsi in sala riunioni sia per le attività comunali che dell’Hub. Gli ambienti ipogei posti sotto il Palazzo Civico ospitano delle piccole sale didattiche dove è possibile svolgere piccole lezioni o essere utilizzate come zone espositive.
La realizzazione del nuovo volume ipogeo trasforma tutta la piazza antistante trasformando il modo di attraversarla. Nell’ottica di sfruttare maggiormente la torre è stato previsto un passaggio al suo interno, realizzato attraverso l’uso di elementi in acciaio e lamiere microforate che ben si adattano alla maternità della pietra con cui è realizzata. Percorrendo questo passaggio si giunge ad una piccola area che costituisce una sorta di corte tra gli edifici, la quale è stata completamente ripensata per accogliere un piccolo punto di sosta e di incontro.
L’Hub è caratterizzato da uno sviluppo per nuclei spaziali. Un collegamento orizzontale unico, che attraversa l’intero edificio, costeggia il muro che con le sue aperture genera una scansione di luci e ombre che accompagnano il percorso che dal blocco servizi conduce al blocco terminale posto alla testa dell’edificio che contiene i laboratori di progettazione e prototipazione. Lungo il percorso, tra il blocco servizi e il blocco laboratori, è presente una sosta che interrompe la longitudinalità della pianta.
Un nuovo volume, dedicato agli uffici che gestiscono le attività dell’Hub e la loro promozione, è concepito e progettato per essere realizzato e “calato” sull’esistente struttura in modo da riprendere in chiave moderna la tradizionale edilizia in legno, garantendo relazioni con il contesto sia per dimensioni, tipologia e croma ma dichiarando la sua diversità.
La torre dell’orologio rappresenta il punto focale della piazza e un nodo nevralgico del progetto. Rappresenta un landmark in scala comunale, che si è deciso di trasformare in un’ottica di intervento non di scala urbana ma territoriale, rendendolo il punto più spinto del progetto sia dal punto di vista compositivo che strutturale. La parte basamentale è completamente percorribile ed attraversabile mentre la parte sommitale, concepita strutturalmente come un pendolo, consente la risalita fino ad un livello panoramico dal quale ammirare tutta la valle.
I collegamenti verticali dei due edifici sono stati completamente rivisti al fine di rendere la struttura maggiormente accessibile. Attraverso la rimozione dell’attuale scala e e la riprogettazione della copertura sovrastante del Palazzo Civico è stato possibile realizzare un nuovo corpo scala sospeso con tiranti alla copertura dalla quale una luce zenitale illumina l’intero vano nelle varie ore del giorno».
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