“Una delle armi principali nella terapia della malattia di Parkinson – spiegano dal Neuromed – è la Levodopa (L-Dopa), capace di contrastare i tremori e le altre manifestazioni della patologia derivate dalla carenza di dopamina in una particolare area del cervello. Ma con il passare del tempo questo farmaco provoca effetti collaterali crescenti, principalmente movimenti involontari (discinesie) che peggiorano notevolmente la qualità di vita del paziente”.
I risultati della ricerca, dunque, aprono “una strada innovativa verso la possibilità di annullare questi effetti collaterali”.
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