Il ringraziamento, sottolinea il sindacato, va “a chi ha permesso questo risultato: le lavoratrici e i lavoratori, le delegate e i delegati, le pensionate e i pensionati, i sindaci, gli amministratori pubblici, i presidenti e i consiglieri provinciali e regionali, gli avvocati e i certificatori disponibili, che si sono impegnati su entrambe le regioni”.
“Le firme raccolte in Abruzzo e Molise, comprensive delle certificazioni rilasciate dalle amministrazioni comunali – spiega la Cgil – saranno consegnate oggi presso la sede nazionale della Cgil dove confluiranno, con la stessa missione, tutte le confederazioni regionali. A livello nazionale è stato raccolto, in poco meno di 90 giorni, più di un milione di firme per ognuno dei quattro quesiti dei referendum popolari. L’obiettivo minimo e necessario del mezzo milione di firme necessarie per l’indizione del referendum è stato quindi ampiamente raggiunto. Si conclude così la prima parte della grande mobilitazione della Cgil, che vuole abolire alcune norme sbagliate sul lavoro e che chiede che vi sia nel nostro paese un lavoro stabile, tutelato, dignitoso e sicuro. Al centro dei referendum la tutela contro i licenziamenti illegittimi, il superamento della precarietà, la sicurezza nel lavoro in appalto. L’appuntamento per la consegna delle firme presso la Corte di Cassazione è previsto per venerdì 19 luglio alle ore 10″.
Sull’onda di questo entusiasmo, la Cgil Abruzzo Molise annuncia che “insieme ad altri sindacati, associazioni, partiti e movimenti civici e di volontariato, sarà in campo per contrastare la proposta di legge contro l’Autonomia differenziata, che aumenterà inevitabilmente i divari territoriali e le diseguaglianze sociali. A livello nazionale, nei giorni scorsi – conclude il sindacato – è stato depositato il quesito referendario e a breve partirà la raccolta delle firme”.
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