Merida porta i segni dell’inciviltà umana infatti, mostra una deformazione su tutto il corpo con la parte centrale del carapace molto stretta, probabilmente sin da piccola è rimasta incastrata in un anello di plastica dei contenitori delle lattine. Questo ha segnato tutta la sua vita.
Infatti la deformazione ha creato una sacca d’aria che le impedisce di poter nuotare ed andare sul fondo del mare a cercare il cibo. Merida rimarrà per sempre nel centro di recupero.
Inquinamento, rifiuti, plastiche, traffico nautico e catture accidentali durante le attività di pesca minacciano costantemente le tartarughe che nuotano nel Mediterraneo e che cercano spiagge adatte alla nidificazione.
Una conoscenza quella di Merida che farà riflettere i giovani allievi, su quanta plastica utilizziamo ogni giorno, quanta ne sprechiamo e l’importanza di riciclare. Merida rimarrà per tutta la vita in un centro e non potrà mai più tornare libera per colpa dell’uomo. Il viaggio studio ha visto la partecipazione degli insegnanti Casalanguida, Leuci e Cirella oltre i volontari Matteo, Ileana e Luigi di Ambiente Basso Molise.
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