«Voglio che ogni nuovo album che scrivo sia diverso dai precedenti – racconta Pino Scotto – Mi piace sperimentare, ma sempre mantenendo un sound coerente, quello che mi contraddistingue ormai da anni. Con “Dog Eat Dog” ho voluto portare 11 brani inediti che raccontassero a modo mio la società di oggi: il titolo si riferisce infatti alle piccole battaglie sociali che ogni giorno scoppiano inutilmente.»
Tra riff e assoli di chitarra, con “Dog Eat Dog” Pino Scotto realizza un percorso musicale che parte dagli ’70 per arrivare ai giorni d’oggi, con testi che vogliono far riflettere l’ascoltatore sull’egoismo e la superficialità del mondo odierno. Composto da 11 brani inediti e dalla cover dello storico brano dei Vanadium “Don’t Be Looking Back”, il disco affronta anche tematiche più personali, come “Same Old Story”, dedicata alle storie d’amore di una vita, o “One World One Life”, dedicata a suo figlio.
L’album, prodotto artisticamente da Pino Scotto, è mixato e masterizzato da Tommy Talamanca presso i Nadir Music Studios di Genova, mentre la produzione esecutiva è dello stesso Pino Scotto e Federico Gasperi. Alle chitarre e arrangiamenti Steve Volta, al basso Leone Villani Conti (Trick or Treat), alla batteria Federico Paulovich (Destrage)e alle tastiere Mauri Belluzzo (Graham Bonnett, ex Rainbow).
Questa la tracklist dell’album: “Don’t Waste Your Time”, “Not Too Late”, “Before It’s Time To Go”, “Right From Wrong”, “Dust To Dust”, “Dog Eat Dog”, “Rock This Town”, “One World One Life”, “Talking Trash”, “Same Old Story”, “Don’t Be Lookin’ Back”, “Ghost Of Death”.
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