Due dei 20 siti contenevano, inoltre, immagini di pornografia minorile virtuale: soggetti non reali, ma realizzati al computer e che appaiono assai simili a figure reali.
I siti individuati erano appoggiati su server esteri, nella maggior parte statunitensi e russi: per questo la Polizia molisana ha interessato del caso l’Interpol. Contemporaneamente i 20 siti sono stati inseriti nella ‘black-list’ e dunque oscurati su tutto il territorio italiano.
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