Pozzilli, alla scoperta del Presepe artistico di Claudio Villano

361

  Pozzilli, alla scoperta del Presepe artistico di Claudio Villano POZZILLI (IS) – Claudio Villano, residente a Venafro, iscritto all’associazione italiana amici del presepio (www.presepio.it) espone fino a 7 gennaio 2018 il Presepe artistico in stile Napoletano realizzato ed esposto all’ingresso principale della Neuromed di Pozzilli. Da tre anni iscritto all’associazione nazionale amici del presepe con l’obiettivo di divulgare la cultura del presepe in tutte le famiglie. Lo stesso artista parla del presepe napoletano descrivendo alcuni significati legati allo stesso:

“Come ha detto Papa Francesco che non esiste Natale senza Gesù Bambino, noi dell’Associazione Nazionale Amici del Presepe affermiamo che non esiste Natale senza il Presepe. La presepe di personaggi attuali nel presepe napoletano sta ad indicare che a Natale non si festeggia la nascita di un Uomo di Duemila anni fa, ma che Gesù nasce ogni giorno nei nostri cuori. Così come il Vangelo con le sue parabole è fatto di significati allegorici, così la rappresentazione nel presepe napoletano è ricca di simboli ed ogni personaggio è portatore di significati particolari che si riallacciano alla tradizione natalizia campana, alle Scritture o alla tradizione cristiana.

La tradizione napoletana colloca di preferenza la natività tra le rovine antiche di un tempio pagano, ed il significato religioso appunto lega alla nascita di Gesù la fine del paganesimo, il nuovo che avanza sul vecchio. I venditori rappresentano i vari mesi dell’anno;

In varie scene del presepe napoletano si evince la eterna lotta tra il bene ed il male il pozzo rappresenta il collegamento del mondo di sopra, dei vivi, ed il mondo si sotto, dei morti. I giocatori di carte, rappresentati in questo presepe da Pino Daniele e Massimo Troisi, anch’essi rappresentano la morte e resurrezione. La figura del pescatore allude a Cristo pescatore di anime, il macellaio, associato al sangue e alla morte, incarna il diavolo; i mendicanti richiamano i defunti che implorano la preghiera dei vivi.

La fontana sul presepe è un’altra rappresentazione magica infatti nei Vangeli apocrifi si legge che la Madonna è visitata dall’angelo, una prima volta, proprio mentre si reca alla fontana ad attingere acqua.

L’osteria è un luogo drammatico dai significati complessi, collegato alla pericolosità del viaggio e della notte. Essa si riferisce all’episodio tradizionale di Maria e Giuseppe che, in viaggio, non trovano alloggio; ad essa si associa anche il significato rituale del mangiare, riferimento alla vita materiale contrapposta a quella spirituale e, non a caso, infatti, l’osteria è posta di fronte alla grotta. Ancora l’osteria è presagio del tradimento di Gesù da parte di Giuda, durante l’ultima cena, avvenuto, non a caso, proprio a tavola.

Accanto all’osteria si ritrova il forno, un vero bozzetto di vita popolare in cui compaiono sacchi di farina, fascine, ceste ricolme di fragranti pagnotte appena sfornate, ciambelle, pizze e altri pani di varie fogge. Il pane è chiaro simbolo di Cristo, definito nelle scritture, appunto, il pane della vita; ma è anche ammonimento che «di non solo pane vive l’uomo ma di parole ed opere».

La presenza del ponte sul presepe suggerisce l’idea del passaggio dalla vita alla morte. Il Fuoco, è la vita stessa, l’energia vitale purificatrice; è nel profondo del cuore umano, come esiste nella profondità della terra. Abbiamo voluto donare a colui che osserverà il presepe, un messaggio di amore ,un momento di riflessione, un’emozione”.