Pozzilli, truffa: i consigli dei Carabinieri aiutano un’anziana donna

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L’ottantenne aveva ricevuto una telefonata da uno sconosciuto spacciatosi come persona appartenente alle forze dell’ordine per farsi pagare 7mila euro

foto-truffa-anzianaPOZZILLIA (IS) – Una donna, 80enne di Pozzilli, infatti riceve una telefonata da uno sconosciuto che si presenta come appartenente alle forze dell’ordine, informandola che sua figlia era rimasta coinvolta in un sinistro stradale e che per non finire nei guai avrebbe dovuto pagare una somma in contanti pari a settemila euro.

Ma l’anziana donna, memore proprio di un incontro tenuto in parrocchia insieme al comandante della Stazione Carabinieri di Filignano, che aveva fornito utilissimi consigli per evitare questo tipo di truffe, non è caduta nella trappola, riferendo all’interlocutore che avrebbe immediatamente avvisato i Carabinieri della vicenda, alché il malfattore interrompeva la telefonata.

Ora sono in corso le indagini per tentare di risalire all’identificazione dell’autore della tentata truffa.

Inizia a dare i suoi frutti l’impegno intrapreso già da qualche mese da parte dei Carabinieri, attraverso gli incontri organizzati presso parrocchie ed altri luoghi di aggregazione, frequentati dalle categorie di persone ritenute maggiormente a rischio quali vittime di truffe, come gli anziani, così come attraverso la distribuzione di un vademecum con i consigli per evitare di cadere nella trappola di malintenzionati e i tipi di comportamento sospetto da cui guardarsi.

ALCUNE RACCOMANDAZIONI …

Intanto i Carabinieri ribadiscono ancora una volta di non aprire la porta agli sconosciuti, di diffidare di telefonate da parte di chi che sia che chiede pagamenti di somme in contanti, delle persone che si avvicinano per strada con i pretesti più strani, non consegnando comunque denaro contante per nessun motivo.

Nessun ente, che sia Enel, Telecom, Inps, Uffici Postali, Istituti di Credito, Forze dell’Ordine e così via, chiede pagamenti in contanti per strada o presso abitazioni private. Nei casi dubbi, comunque non bisogna esitare nel formulare il numero di emergenza “112”, perché è sempre meglio un falso allarme che una truffa subita.