AGNONE – Una statua di Gesù Bambino decapitata, altre danneggiate, tracce biologiche tra le navate e sulle ostie: atti vandalici compiuti in una chiesa di Agnone il 22 aprile scorso che i Carabinieri definirono di inaudita violenza e che, in un primo momento, portarono a seguire anche la pista delle sette sataniche.
Ora, grazie al Dna estrapolato dai carabinieri del Ris dalle tracce acquisite dal Reparto Investigazioni Scientifiche dell’Arma di Isernia, il responsabile è stato individuato.
E’ un 43enne di Pozzilli, non legato a una setta satanica bensì con problemi psichici, ospite di una comunità dalla quale si era allontanato il giorno prima degli atti vandalici. La profanazione della chiesa, con danni per migliaia di euro, rese necessaria la chiusura per alcuni giorni e quindi la riconsacrazione.