Progetto Pizzone II, no dal consiglio regionale. Soddisfazione del coordinamento: “La lotta prosegue”

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REGIONE – “No Pizzone II” all’unanimità dal Consiglio regionale della Regione Molise, con la soddisfazione del Coordinamento ma “la lotta è ancora lunga”, come si legge in una nota dove si invita Enel ad abbandonare definitivamente il progetto.

“Bene il pronunciamento del Consiglio regionale della Regione Molise sul no al progetto Pizzone II. E’ un ulteriore passo per proteggere un’area bellissima tra Molise e Abruzzo, tutelata dal Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. La lotta è ancora lunga perché Enel non ha ancora abbandonato del tutto un progetto di fatto non emendabile e mitigabile. Per questo la lotta del Coordinamento proseguirà con tante altre iniziative già in programma”: così il Coordinamento No Pizzone II commenta la mozione approvata all’unanimità in consiglio regionale.

Il Coordinamento, dopo il sit-in davanti al consiglio di martedì scorso, si è confrontato nella conferenza dei capigruppo illustrando tutte le ragioni per dire no alla proposta di Enel. “Sorprende che la società, davanti a tutte queste prese di posizione, addirittura con il sigillo di improcedibilità emesso dall’Ente Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise continui a ritenere realizzabile un intervento nell’area così invasivo e che certo non potrà mai essere modificato nei tratti salienti come lo scavo delle gallerie all’interno del Parco Nazionale”, affermano gli esponenti di No Pizzone.

“Ringraziamo tutti i consiglieri che hanno approvato la mozione, in particolare quelli che l’hanno proposta al Consiglio. È un buon risultato, segno che la mobilitazione paga e che sono inequivocabili i gravi danni che questo progetto può arrecare al territorio! Ora ci aspettiamo che tutti gli altri enti a vario titolo interessati deliberino la loro ferma opposizione al progetto, a partire dal comune di Pizzone. La società farebbe quindi bene ad abbandonare definitivamente questo progetto devastante i cui impatti non possono essere mitigati in alcun modo. Noi proseguiremo la mobilitazione, per l’orso, la bellezza delle montagne del Parco e la tutela della salute ed il futuro della popolazione”.